Bastano una connessione internet, una conoscenza basica di informatica e il gioco è fatto. E' successo a Catania dove, ieri pomeriggio, è apparsa nella pagina del sito comunale una immagine che annunciava l'allerta meteo per maltempo e la conseguente chiusura della scuole. La preoccupazione si è fatta strada fra i consultanti del sito, a tal punto, che l'immagine si è diffusa di cellulare in cellulare attraverso i sistemi applicativi di messaggistica istantanea: Whatsapp e Messenger per primi. L'autore di tutto questo caos è un tredicenne di Catania, il quale aveva solo in mente di fare uno scherzo, non valutando le ripercussioni che avrebbe avuto a breve.

Il messaggio diventa così virale da arrivare anche all'attenzione del comune stesso.

Il ragazzo si difende

"Ho solo rielaborato il comunicato comunale ufficiale del 6 novembre". Con l'innocenza dell'età, si giustifica il precoce hacker, il quale, convinto di aver fatto solo una modifica dell'immagine, ridimensiona l'accaduto. "L'ho fatto solo per aggiungerlo alla chat di classe" commenta. Ma lo scherzo potrebbe costargli anche un severa ammonizione.

La risposta del comune di Catania

Il comune catanese non ha preso bene la notizia del ritocco fotografico. Infatti, in una nota inviata alla stampa, comunicava l'intenzione di denunciare l'autore, o gli eventuali autori, alla Polizia Postale. Il ragazzo che frequenta la terza media non avrebbe mai immaginato che la sua manipolazione potesse procurargli così tanti guai.

Non ritendendosi un professionista, si limita al gioco con il computer. Infatti, ritoccare una foto, non è poi così impossibile. Dal browser che si ha per navigare su internet abitualmente, si usa la funzione ispeziona elemento. Da lì, si può cambiare la data, e fotografarlo con un semplice screenshot. La tecnologia è diventata un passatempo affascinante per i giovani, nonchè uno strumento utile per semplificare la vita e il senso pratico di ognuno di noi.

Ma al contempo, per chi va oltre misura può essere un modo per cacciarsi in guai seri, qualora si venisse scoperti. I reati informatici, o le frodi, ricordiamo che vanno contemplati nel codice di procedura penale. Ma non sarà il caso di questo ragazzo, che si è divertito a marinare la Scuola assieme ai suoi compagni di classe.