Al via a Napoli, dal 18 al 24 settembre 2016, la seconda edizione di "imbavagliati", il Festival Internazionale di giornalismo Civile. La manifestazione si terrà all’interno del Palazzo delle Arti (Pan) del capoluogo partenopeo, ed avrà come simbolo la "Mehari", l’auto di Giancarlo Siani, il giornalista de "Il Mattino" ucciso dalla camorra nel 1985, custodita proprio all’interno del museo.
"Imbavagliati" è organizzato dall’associazione "Periferie del Mondo – Periferia Immaginaria", dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e dalla Fondazione Polis, e gode del patrocinio di Amnesty International Italia e dell’Ordine dei Giornalisti della Campania.Per 7 giorni si alterneranno oltre 50 ospiti e decine di eventi: la seconda edizione è intitolata "Fuga per la Vita, Fuga per la Libertà", e racconterà le storie di giornalisti perseguitati in Turchia, Ucraina, Siria e Africa.
Torna il Premio Siani, quest’anno dedicato a Giulio Regeni
Quest'anno il "Premio Siani" verrà conferito all'interno di "Imbavagliati". Il riconoscimento sarà dedicato a Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso in Egittoin circostanze ancora tutte da chiarire. Nel corso della premiazioneinterverrà, con un videomessaggio, anche l’autore di "Gomorra", Roberto Saviano, che parlerà proprio del caso Regeni. La decisione di affiancare il Premio Siani a "Imbavagliati" è stata così spiegata da Paolo Siani, fratello di Giancarlo e presidente della Fondazione Polis: "Noi non vogliamo dimenticare e vi chiediamo di non dimenticare tutte le vittime innocenti della criminalità. Quest'anno ci è sembrato giusto far parte del festival Imbavagliati e mettere al centro dell’attenzione il caso Regeni, quello di un ragazzo che era poco più grande di Giancarlo, per provare a fare luce e a chiedere verità e giustizia".
Nelle sale del Pan le guerre di mafiae le persecuzioni in Turchia
L’appuntamento con l’evento di apertura è per il 18 settembre alle ore 18, quando verrà inaugurata la mostra fotografica "Letizia Battaglia per Imbavagliati". Si tratta di una raccolta di scatti della celebre professionista siciliana che ha raccontato guerre di mafia e i più importanti momenti storici italiani.
Spazio poi, come si diceva, tramite dibattiti, convegni e mostre, ai conflitti e alle persecuzioni che oggigiorno pongono i giornalisti in costante pericolo di vita. È il caso della Turchia, prima ma soprattutto dopoil golpe fallito. Il 19 settembre è atteso a Napoli, tra gli altri, Kadri Gürsel, presidente del Comitato Nazionale Turco dell’Istituto Internazionale della Stampa.