Primo giorno dalla Festa del cinema di Roma. I riflettori si accendono sul red carpet e largo a film e ospiti. È stato il giorno di Elle Fanning, non presente fisicamente, con 3 Generations e di Tom Hanks, in sala in questi giorni con Inferno. Un primo giorno all’insegna del calore e dei primi numeri che contano: un più 15% di biglietti venduti, come annunciato da Antonio Monda, direttore artistico della Festa del Cinema. Monda per il suo secondo anno ha azzardato e puntato al mix richiesto da più voci lo scorso anno: film, tanti e buoni, e talent, importanti e internazionali.
A dare il via alla 11^ Festa del Cinema di Roma è il film 3 Generations, diretto da Gaby Dellal e con nel cast, accanto a Elle Fanning, Naomi Watts e Susan Sarandon – presentato nella sezione parallela, Alice nella Città. Una storia di famiglia. Una storia imperfetta. Tra dolore e ostinazione, tra desiderio e riscatto. È la storia di Ray, all’anagrafe Ramona, nato in un corpo da donna, e di una mamma preoccupata e angosciata, e di una nonna lesbica invadente e ostinata. Elle Fanning, che già con Neon Demon di Refn aveva fatto centro, ha qui una presa sul personaggio sensazionale. Mai troppo drammatica, mai troppo “finta”. Per tutto il resto c’è Susan Sarandon. Grandissima in ogni gesto o sguardo.
Il più atteso di tutti è stato tom hanks. Atteso da chi non è potuto andare la scorsa settimana a Firenze per l’anteprima internazionale di Inferno, che lo vede ancora una volta protagonista della saga di Dan Brown. Atteso da tanti ai lati del tappeto rosso. Forse un attore poco disponibile, ma molto divertente e pronto alla battuta.
E se secondo lui il successo è questione di fortuna, Forrest Gump resta il film e il personaggio della vita, sua e di molti altri. Tom Hanks non solo è stato protagonista di un duetto con Antonio Monda, ma ha ricevuto il Premio alla carriera, una carriera varia e conquistatrice, consegnato dalla diva italiana – possiamo pure dirlo – Claudia Cardinale, che proprio oggi è stata la madrina della mostra fotografica dedicata a Il giorno della civetta di Damiani.
Per due successi, un insuccesso. Il film d’apertura della Festa del Cinema non convince pienamente. Si tratta di Moonlight di Barry Jenkins, il titolo che secondo alcuni vedremo candidato agli Oscar 2017. Diviso in tre capitoli, troppo stereotipato tra monologhi e silenzi. Una storia sicuramente “comune”, nel senso di vicinissima alla realtà e lontana dalla finzione. Un po’ come succede nel cinema di Rickard Linklater, sul quale è molto atteso alla Festa del Cinema un documentario.