L’ottavo giorno della Festa del Cinema è il Meryl Streep Day. Il tre volte premio Oscar è a Roma per un incontro con il pubblico e per presentare il film Florence Foster Jenkins, nelle nostre sale nel mese di dicembre. L’attrice e diva hollywoodiana ha largamente parlato del suo cinema, del passato e di ciò che ama di più del belpaese, affermando con un grande sorriso: “tutti vorremmo essere italiani”.

Nel duetto con Antonio Monda, direttore artistico della Festa del Cinema, Meryl Streep parla degli inizi e del grande amore per il teatro. “Sono in-formabile, non sono formabile.

Mio fratello che è qui stasera ve lo può dire, nessuno può dirmi nulla – ride –. Ho lavorato con i più grandi registi al mondo, molti di loro oggi purtroppo non ci sono più e quindi l’ultima parola ce l’ho io”. E del rapporto con cinema e teatro aggiunge: “Mi piace sentire il respiro delle persone. Mi piace sentire quando trattengono il respiro, smettono di respirare. Quando ridono, ovviamente quando si presume che la pièce lo permetta. Cinema e teatro sono cose comunque diverse. L’energia, la carica che puoi percepire al cinema è infinita. Si possono cogliere i dettagli, le piccole cose. Il cinema è fatto di tanti strati, di tanti livelli. In teatro questo è possibile ma solo quando si stabilisce con il pubblico un’empatia talmente tale da creare intimità.

Al cinema questo è possibile, ma non sempre”.

Antonio Monda mostra e commenta con Meryl Streep una serie di clip che la coinvolgono. Grandi capolavori come Il cacciatore, La scelta di Sophie, I ponti di Madison County, The Iron Lady, Kramer vs Kramer e Mamma Mia!. E riferendosi al cinema italiano, le chiede un commento riguardo le sue muse, Silvana Mangano e Anna Magnano.

“Io ho avuto modo di conoscerle in un momento particolare del cinema americano – afferma Meryl Streep –. Ho visto i loro film in un momento in cui non c’erano ruoli interessanti per le donne in America. Per me erano delle creature esotiche, che venivano da un altro mondo. Per me che venivo da una vita così piccola e provinciale!

Queste donne avevano qualcosa di così puro, di così profondo. E questo è il motivo per cui ho citato anche Alba Rorhwacher (in conferenza stampa). Secondo me anche lei è così pura”.

Meryl Streep, che vorrebbe lavorare al più presto con Martin Scorsese, nel raccontare il suo cinema, quello che fa e quello che le piace, tocca temi molto caldi, senza cadere nella trappola della “propaganda”. Sulle prossime, vicinissime elezioni americane dichiara: “Tra un mese gli Stati Uniti d’America avranno un nuovo presidente e sarà donna”, riferendosi alla ex first lady Hilary Clinton.

Attualità che rimarca anche nel confermare il suo sostegno al film Orso d’Oro 2016 Fuocoammare, il candidato italiano in corsa per gli Oscar 2017 e da lei stessa premiato.

“Certe immagini non siamo abituati vederle e questo film se da un lato racconta l’orrore, dall’altro racconta la storia di un medico e di un ragazzino che vivono su una piccola isola, Lampedusa, e ogni giorno trovano e danno la speranza per il domani”.