Una domenica vulcanica alla 11. Festa del Cinema di Roma. “Il più grande spettacolo” dopo tanti anni, dopo qualche edizione. E non solo per merito di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che ha letteralmente infiammato il red carpet! Già dal terzo giorno di festa del cinema l’Auditorium Parco della Musica ha preso “un ritmo” interessante. Ad iniziare con la grande rivelazione del film Sing Street. Grande gioiello, al momento, di questa 11esima edizione.

Sing Street è diretto da John Carney. Un regista che ha scelto un tocco molto personale per spiegare il suo concetto di musica nel cinema.

Carney usa infatti intere canzoni per comunicare nei momenti in cui i vuoti sarebbero incolmabili con le parole. In Sing Street sceglie un'ambientazione del passato, vintage, dai colori anni ‘70 e ‘80. In quel momento storico riconducibile senza alcun dubbio al vero godimento musicale, internazionale. A tema musicale è anche il film The Rolling Stone Olé Olé Olé di Paul Dugdale. Un vero road&tour documentary. “A Trip Across Latin America”, come indicato nel titolo. Il regista segue la band inglese tra Paesi come Perù e Colombia, fino a Cuba. Ed è a L’Havana che avviene “il miracolo”. Un vortice di coinvolgimento, amicizia e storia musicale mai vista prima. Il film arriva direttamente dal Toronto Film Festival e riceve la stessa calda accoglienza.

E nel giorno in cui passa nella selezione ufficiale della Festa del Cinema il film Into the Inferno di Herzog, arriva sul red carpet Jovanotti. Ed è subito un concerto improvvisato. Se da un lato Herzog continua la sua laison con la natura e con i vulcani, Jovanotti non smette di essere un incantevole Peter Pan. Con indosso una giacca di belle con toppe colorate, non si risparmia mica il buon Jovanotti.

Ormai cinquantenne ma ancora molto pazzerello. Un po’ distaccato dalla stampa ma tanto coinvolgente con i fan. E finalmente è Festa, quella vera. Quella che mancava dal red carpet del festival da qualche anno. Jovanotti nel suo incontro con Antonio Monda ha ovviamente parlato di cinema. Di L’estate addosso di Gabriele Muccino per cui ha interamente composto e scritto la colonna sonora, ma anche dei suoi film del cuore: The Blues Brothers di John Landis e Amarcord di Federico Fellini.