Finalmente anche la Repubblica ha il suo supplemento letterario: si chiama "Robinson" e uscirà domenica 27 novembre con il giornale in edicola ed avrà come responsabile Valentina Desalvo. Progetto grafico innovativo e voglia di andare a cercare come Daniel Defoe i luoghi coloniali della cultura che c'è, che sta nascendo o che è ancora in pectore.

Tra i collaboratori illustri il Bartezzaghi ed il giovane Paolo di Paolo. "Robinson" combatterà la sua battaglia con il "Domenicale" de il Sole 24 ore, con "La lettura" del Corsera e in differita quotidiana con "Tuttolibri" de La Stampa di Torino che esce il sabato, ma fanno parte della stessa famiglia editoriale.

Fin dalla sua nascita la Repubblica fece scelte diverse sulla cultura che entrò in un secondo momento sul giornale con rubriche che hanno fatto scuola come "Nautilus" del grande Beniamino Placido.

Ora si colma un vuoto che va in controtendenza rispetto alle foliazioni del cartaceo: in tempi di crisi la prima pagina che salta è quella della cultura. Anticipazioni sul primo numero: si pensa ad un articolo di Roberto Saviano sul cigno polacco Wislawa Szymborska e forse si risponderà ad una domanda che assilla un po' tutti noi: perché ha vinto Donald Trump?. La responsabile Desalvo spiega che sarà un luogo per capire ma soprattutto di ricerca di voci ed esperienze altre.

Si sa la cultura non nasce nei luoghi paludati, ma molto spesso in contrapposizione-esilio dagli ambiti istituzionali.

Sembra che la redazione di "Robinson" stia diventando crocevia di tante persone: sono state avvistate la scrittrice Melania Mazzucco, Nello Ajello, mentre sicuramente Marco Belpoliti sarà della partita fattivamente. Il progetto grafico è affidato ad un 34enne nello spirito di Calabresi che quando è giunto a la Repubblica - a fine gennaio scorso - ha modernizzato il giornale favorendo la redazione online. Andiamo quindi tutti a sfogliare "la preghiera del mattino" : i giornali sono nati come bollettini economici, ma soprattutto come luoghi culturali di incontro.