In Italia come nel resto del mondo sono tantissimi i rapper che negli anni hanno dimostrato di avere un indiscutibile talento lirico, oltre che una notevole capacità di trattare qualunque argomento e significative abilità tecniche sul palco. Tuttavia, la maggior parte di questi artisti non riesce ad ottenere un riconoscimento da parte del pubblico che sia minimamente proporzionale alla bravura.

Profili del genere nel rap italiano sono facilmente riscontrabili, un qualunque fruitore di musica hip hop leggendo queste righe avrà probabilmente pensato ad almeno quattro o cinque nomi diversi.

Il discorso vale tanto per i più anziani quanto per le nuove leve, in ogni angolo della mappa del rap game italiano è infatti possibile trovare rapper tanto talentuosi quanto sconosciuti. D'altronde il successo, soprattutto per un artista, non è una scienza.

Emis Killa e l'importanza dell'empatia

Emis Killa, ospite di Wad Caporosso negli studi di Hip Hop Tv, ha recentemente spiegato perché, nella sua idea, molti rapper capaci non arrivano al successo. Il rapper, che ha recentemente compiuto 27 anni, ha inserito nel discorso un parametro estremamente soggettivo e di conseguenza difficile, se non impossibile da misurare: l'empatia, caratteristica che a differenza della metrica e della capacità di performance sul palco non può essere valutata in maniera oggettiva.

"Magari tu sei un fuoriclasse, fai 30 gol in campionato ma giochi comunque in serie B [...] Molto spesso, ed è una cosa a cui devo veramente dar ragione, ci sono delle persone con meno riscontro però più brave, se volgiamo, tecnicamente [..] Gli manca l'empatia, l'empatia con il pubblico, la faccia, il carisma... ci sono dei rapper fenomenali che però quando finisce la traccia non ti ricordi cosa hanno detto."

Con queste parole il rapper nato Vimercate (MB) nel 1989, attualmente al centro dell'attenzione mediatica dopo la pubblicazione del suo ultimo album 'Terza Stagione', ha spiegato perché, secondo lui, molti rapper rimangono nell'ombra pur non avendo nulla da invidiare da un punto di vista tecnico ai colleghi più famosi.