E' aperta a Roma fino al prossimo 26 novembre, al Plus Arte Puls di Viale Mazzini 1, la mostra “Adamo e la nuvola” a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi: la retrospettiva è una metafora di tutto quello che avviene intorno a noi e vuole suggerire nuove relazioni tra l'uomo, immerso nel mondo contemporaneo, e le nuove tecnologie. Abbiamo intervistato le curatrici per saperne di più.
Come è nata l'idea della mostra e quale è la genesi del libro-catalogo dedicato?
Il progetto è nato da una rilettura attenta, da parte degli associati, del Manifesto dell’Associazione in tempo.
Da qui la necessità di sviluppare, sul tema-contenuto emerso dalla riflessione, un work in progress con la realizzazione di opere e di scritti da parte dei partecipanti. Nel contempo l’esigenza di aprire un confronto anche all’esterno chiedendo contributi scritti a personaggi della cultura e di diversi ambiti creativi che si riferissero agli effetti dei grandi mutamenti sociali in atto. Da questa necessità di ascolto, di testimonianza a più voci e con diversi linguaggi, sono scaturiti il libro, edito dalla Nemapress e la mostra.
Cosa ha spinto gli artisti a partecipare a questo evento?
Gli artisti dell’Associazione hanno sentito fondamentale il dialogo con altri artisti, i quali hanno aderito con entusiasmo sia al tema-contenuto “Adamo e la nuvola” – metafora che connota il nostro tempo – sia nel riconoscersi sulla necessità dell’arte intesa come processo dell’essere e quindi in quanto tale, espressione di unicità e di testimonianza insostituibile.
Quale necessità vi ha spinto a sviluppare una dialettica Arte - Tecnologia?
Si tratta di una relazione tra arte e tecnologia nel senso di identificare due diversi processi che non vanno confusi e nel porsi la domanda di cosa stiano producendo gli sviluppi sempre più invasivi delle nuove tecnologie nei processi mentali, creativi, nella memoria e nel rapporto con la realtà, ma senza facili demonizzazioni.
Come il pubblico accoglie le tematiche proposte?
C’è una necessità anche inconsapevole di comprendere quanto accade, ci investe e muta, nella nostra esistenza. Si tratta di una grande domanda che riguarda il destino dell’"umano", ma anche le stesse ragioni di necessità, proprie dell’arte. Il relativismo nel quale siamo immersi e la conseguente mancanza di riferimenti sociali condivisi, ha portato la nostra Associazione a ritenere che attraverso la misteriosa interiorità di ciascuno, il dialogo e il confronto, si possano determinare dei cortocircuiti di senso, capaci di orientarci verso il futuro.
Quale il passo successivo alla presentazione del libro Adamo e la nuvola?
Per le ragioni espresse, negli intenti dell’Associazione c’è la necessità di creare una mini comunità, che possa man mano estendersi, capace di ascolto e di testimonianza, fatta di artisti, intellettuali, di persone che hanno l’esigenza di porsi delle domande e di confrontarsi, in risposta ad una società che non ascolta e nella quale ormai la "coscienza individuale” è sola e spaesata.