La lotta contro l'immigrazione clandestina, minacciata fin dalla campagna elettorale dal Presidente USA Donald Trump e ribadita nel corso del "Tank you Tour". Ha sicuramente diviso l'opinione pubblica in tre parti: i favorevoli, i contrari e gli indifferenti. Chi racconta una notizia di solito non può scrivere in maniera plateale da che parte sta, ne, meno che mai, scrivere male di chi ha un'opinione differente; ma può, e lo fa: sceglie di amplificare una voce.

Vi racconterò di un Ponte

Il Ponte costruito su un pentagramma con la chiave di D (re), da un cantante londinese: Chris J.

King che da un po' di tempo vive in Italia, a pochi chilometri da Roma, in un paesino della ciociaria, Pastena; incuneato su una collina tra i monti Ausoni e l'appennino centrale, tra il bianco abbacinante della viva pietra delle sue antiche mura ed il marrone rossiccio della sua terra argillosa; aperta a nord verso le imponenti Grotte di Pastena di origine carsica. La canzone, quasi una preghiera, un ponte per abbattere il muro, che il cantante dedica a Donald Trump. "Border Song" "canzone di confine", parla della dignità e della speranza dei migranti messicani che attraversano il deserto per "to walk these streets of gold" "camminare sulle strade dorate" del sogno americano.

Chris J. King cantante britannico folk-rock nato a Londra nel 1953, si è dedicato al canto e al pianoforte da piccolissimo.

A 9 anni frequentava il coro della sua Chiesa, divenendone ben presto il leader, tanto che a 14 anni ha inciso il suo primo disco, una raccolta di canti religiosi, registrato nella Cattedrale di S.David nel Galles. Ancora adolescente ha subito la sua prima trasformazione divenendo il batterista rock del gruppo "Good Time Train".

Dopo un paio di anni passati allo sfrenato inseguimento dei ritmi incalzanti dei maggiori gruppi della scena musicale inglese: dai Led Zeppelin ai Black Sabbath, la seconda svolta: l'innammoramento con la chitarra e la scelta del folk-rock. Un amore che dura tutt'oggi e che lo ha accompagnato in giro per il mondo. Negli anni ottanta diventa compositore ed esecutore di numerose colonne sonore da film: "Turbo Time"; "Tornado"; "Lovin' Arms per il film "Street dance" premiata a Venezia; "Rolf Theme" con il maestro Fabio Frizzi.

Scrive ed interpreta, con grande successo, la cover in Inglese di "Bella Senz'Anima" di Cocciante: "Afterglow". "Oggi con la mia fedele chitarra acustica, ho scritto "Border Song"- continua mister King- "sciogliendo in questa canzone tutte le emozioni che ho provato guardando un documentario in tv sull'esodo dei messicani."