Galeotta fu una telecamera, occhio indiscreto e 'guastafeste' arrivato al momento meno opportuno a riprendere una scena da cancellare. Un breve video girato sul set del film 'qua la zampa', guarda caso proprio oggi in uscita nelle sale cinematografiche italiane e il prossimo 27 gennaio in quelle americane, che ha scatenato una bufera mediatica. Si vede un pastore tedesco, uno dei cani protagonisti della pellicola che a dispetto dell'amichevole e conciliante titolo del film, la zampa, al suo accompagnatore non vuole o non vorrebbe darla affatto.
Al contrario vorrebbe, se possibile, scapparsene a 'zampe levate'. E infatti tenta la fuga, ma viene bloccato dal suo conduttore che lo scaraventa in acqua. Deve recitare e non può sottrarsi. Il copione, infatti, prevede che giri una scena nella corrente impetuosa.
Il cane costretto a girare una scena pericolosa
Sta a vedere che al culmine del paradosso, la pubblicità negativa, la bufera mediatica, sarà malgrado tutto la migliore pubblicità che la produzione potesse auspicare. Perché, sebbene si siano mobilitate associazioni animaliste come la Peta, (People for Ethical Treatment of Animals) e l'American Humane Association che deve vigilare sul trattamento degli animali sui set cinematografici ha sospeso il proprio funzionario per non aver esercitato il giusto controllo, malgrado sia stato chiesto il boicottaggio da parte del pubblico di 'Qua la zampa', questo imprevisto clamore mediatico potrebbe suscitare invece all'opposto curiosità diffusa che spinga ad andare a vedere il film.
La scena incriminata è quella in cui, come si vede dal video, il cane attore, un pastore tedesco dal nome Hercules è gettato nelle acque agitate di una grande piscina che simula un fiume in piena. Il cane fa grande fatica a tenersi a galla e deve intervenire personale della produzione quando sta per essere travolto dalle onde e scaraventato a bordo vasca dalla corrente artificiale ma non meno potente.
Da parte delle associazioni animaliste sono fioccate le accuse di maltrattamento di animali. Ma la Amblin Entertainment, la casa di produzione, e a Universal Pictures, la casa di distribuzione sostengono che Hercules sia sano e felice e che tutti gli animali sul set siano stati trattati correttamente.
Scopo della vita di un cane: rischiare d'annegare per esigenze di copione?
The dog's purpose, il titolo originale del film, allude allo scopo della vita di un cane e fa riferimento alla 'morale' del film, la cui tesi è che anche i cani abbiano un'anima. Tra l'altro il film è diretto dallo svedese Lasse Hallstrom, già regista del film Hachiko - Il tuo migliore amico (Hachi: A Dog's Tale) con Richard Gere ispirato alla storia vera del cane più fedele al mondo che per dieci anni in GIappone aspettò in una stazione il suo proprietario morto. Il regista, in palese imbarazzo, ha precisato su twitter di non essere presente al momento della scena incriminata, di essere stato molto turbato dalla visione del video e di aver chiesto un'indagine accurata sull'accaduto.
E pensare che il movie racconta le molteplici incarnazioni di un cane che da una vita all'altra aiuta gli esseri umani. Scopo della vita di un cane dunque, insegna la pellicola, è essere angelo e guida degli uomini, non certo rischiare di annegare in una vasca dove è costretto a tuffarsi per esigenze sceniche. Il film insegna che i cani hanno un'anima. Se la abbiano anche gli uomini il dubbio è forte.