Forse non tutti sanno del polverone nato ad Hong Kong per la locandina del nuovo film Arrival.
Il manifesto, pubblicato martedì 16 Agosto 2016, raffigura un'enorme nave spaziale a forma di seme la quale troneggia sospesa in aria, come simbolo dell'invasione aliena, nei cieli di Victoria Harbour. I più esperti, però, avranno notato l'errata collocazione della torre in basso a destra nel manifesto. E' l'Oriental Pearl Tower, una torre TV che si trova nel distretto di Pudong di Shanghai, incollata sullo skyline di Hong Kong.
Il manifesto ormai appare su tutti i social media.
I fan confusi e arrabbiati hanno lasciato sulla pagina Facebook ufficiale del film ashtag come #hongkongisnotchina o #WhyOrientalPearlTowerHere. Persino Horace Chin Wan-kan, che concorre alle elezioni, ha espresso la sua opinione sulla questione del manifesto errato dichiarando che l’adattamento cinematografico del romanzo di fantascienza ‘Arrival‘, che ha ottenuto il Premio Nebula, nonostante abbia un buon direttore cinematografico come Dennis Villeneuve e attori come Amy Adams e Jeremy Renner, è però rovinato dal manifesto improprio”.
Pur essendo presente questo increscioso errore, la pellicola è stata presentata in anteprima mondiale il 2 Settembre 2016, con uscita negli USA l’11 Novembre 2016.
Nel film, la dottoressa e linguista Louise Banks (Amy Adams) è alle prese con la decifrazione di un particolarissimo linguaggio alieno. La scrittura dei chtuliani eptopodi del film di Villeneuve è circolare, come circolare è il loro modo di pensare e il rapporto con il tempo che per noi è lineare. Nella pellicola si cita esplicitamente l'ipotesi di Sapir-Whorf (o "ipotesi della relatività linguistica"), secondo la quale il modo di pensare è influenzato dalla lingua che si parla e, così, lentamente la dottoressa Banks ci rivela il dono degli alieni capaci di causare paradossi e flashback, elementi presenti in tutto il racconto.
In conclusione, a parte la partenza un po' burrascosa causata da una delle locandine, il film sembra intrigare i tanti appassionati e non di fantascienza.