E' sabato. Fa freddo. Voglia di rilassarsi con un bel film. Poi scopri Alessandro baricco su Rai 5 e rimani inchiodato per circa un'ora e mezza, senz'alcuna interruzione pubblicitaria, a viaggiare sull'onda dei pensieri di questo ormai celebre scrittore. Perché? E' bravo. Ma non basta.
Si legge poco, ma si ascolta di più
Leggere è ormai un problema. Manca il tempo. Manca la passione. Manca la possibilità di farlo. E poi, forse non serve: con il web sottomano, si possiede il supermercato delle informazioni e delle idee. Eppure, non è inconsueto accorgersi come non si tratti di un arretramento: è un modo diverso di fruire della conoscenza.
Questo, Baricco, lo ha percepito da tempo. E per uno come lui, da sempre interessato alla ricerca delle parole "necessarie" eliminando quelle superflue, è stato un gioco da ragazzi trasferire la propria conoscenza ed il modo in cui la sviluppa, in un modello di ascolto, di fruizione nuova. E paradossalmente, "antica" facendo buon uso del teatro. Come da tempo capita per alcuni artisti e persino giornalisti.
Navigare sul web come passeggeri
Baricco si mette a navigare cercando. Come si fa sul web tra link di ipertesti. Imbarcando il pubblico in questo viaggio. Parte da un elemento, una mappa o un dipinto o un'immagine o un testo o tutto quello che gli passi per la testa, e si mette in direzione di un approdo lontano, un concetto, un punto di vista nuovo.
Il tema di ognuna delle sue performance è scelto prima o sorge dopo? Non importa. Quel che conta è il meccanismo circolare che egli riesce a costituire. E ogni cosa contribuisce al risultato. Inatteso. Originale. Ma neanche questo conta davvero.
Stasera alle 21:15, appuntamento con Alessandro Baricco nell’ultima delle tre #MantovaLectures, sulla felicità. https://t.co/t0dmbLFp3a pic.twitter.com/oxOTMkTAhS
— Rai 5 (@raicinque) 28 gennaio 2017
Da Kant a Leopardi, passando per Beethoven e Mozart e un dipinto di van der Weyden
Quello che ha un altissimo significato è il riuscire a tenere assorto, quasi incantato, il pubblico parlandogli di temi lontanissimi, confinati nel limbo degli specialisti o degli appassionati.
Nessuno nella vita di tutti i giorni parla di filosofia o del movimento romantico ottocentesco, di tavole ad olio dei pittori fiamminghi del '400 o del grande repertorio della musica classica. O delle mappe della metropolitana di Londra disegnate da Beck negli anni '30 del XX secolo. C'è tutto lo spirito dello scrittore che ha voglia di narrare. E c'è nel pubblico il desiderio di ascoltare e di farsi attrarre nel "mondo" di Baricco, nei suoi pensieri, nella sua sensibilità di uomo curioso, nei suoi link mentali.
Il tempo giusto, la comunicazione efficace
Naturalmente, Baricco è un comunicatore notevole, che sceglie con cura anche la struttura estetica, semplice, essenziale, necessaria. L'uso del tablet, la scrivania scabra, l'abbigliamento casual, lo schermo, le immagini, il web che compare con youtube. Uno scrittore che racconta quanto di più segreto ha uno scrittore: il proprio modo di pensare. E di narrare.