Sky Cinema sta per mandare in onda l'ultima fatica cinematografica di Quentin Tarantino, "the hateful eight" (il prossimo 6 febbraio, alle 21.15), e per l'occasione ha anche creato un canale ad hoc dedicato al regista pulp americano. Da oggi fino al 12 febbraio, gli appassionati e non solo potranno godersi tutte le opere tarantiniane da "Le iene" ad oggi. Tra i pochi registi degli ultimi vent'anni ad essere stato subito celebrato come un autore vero e fregiato persino dell'onore di essere un aggettivo per le citazioni, Tarantino ha avuto sicuramente il merito di rivoluzionare la settima arte prendendo spunto e ispirazione da un immaginario che un tempo era considerato roba per ignoranti: il cinema pulp e di genere.

Ecco alcune curiosità sul regista che forse non tutti sanno. I migliori film del 2016 secondo il Guardian: svetta "The Hateful Eight" Sky e Mediaset Premium piratate: operazione della Finanza

Le curiosità

1) Il suo è un cinema improntato sulla violenza eccessiva, una ferocia allucinante che, se non fosse per il sangue che sgorga, potrebbe sembrare addirittura comica; eppure, in diverse interviste Tarantino ha dichiarato che il film che lo terrorizzò di più durante l'infanzia fu il disneyano "Bambi"; per lui, figlio unico cresciuto da una madre single, la morte della mamma del piccolo cerbiatto fu un incubo ad occhi aperti, una scena primaria che lo ha segnato.

2) Oltre ad avere un indubbio talento, lo stile di Tarantino è stato pesantemente influenzato negli anni dalla letteratura pulp e dal cinema di genere, in particolare americano, hongkonghese e italiano.

Grazie a lui, infatti, diversi registi italiani della cosiddetta serie B sono stati rivalutati o ripresi dall'oblio, basti pensare a Fernando Di Leo, citato esplicitamente in "Pulp Fiction" ed altri film, Sergio Corbucci, il cui "Django" è stato ripreso da Quentin in "Django Unchained", ed Enzo G. Castellari, del quale Tarantino ha praticamente rifatto "Quel maledetto treno blindato" con il bellico "Bastardi senza gloria".

Tra i suoi miti del cinema di serie A, invece, annovera Sergio Leone e Martin Scorsese.

3) Tarantino non è solo regista: in passato, anche per sbarcare il lunario soprattutto agli inizi, ha scritto molte sceneggiature per altri registi come "Una vita al massimo", diretto nel 1993 da Tony Scott, e "Assassini nati" di Oliver Stone.

4) Spesso nei suoi film i protagonisti sono criminali o latitanti, ma la giustizia li fronteggia in modo anticonvenzionale e alla pari (vedi "Jackie Brown"); curiosamente, se i suoi personaggi non finiscono mai in cella, non si può dire la stessa cosa di Tarantino. Anni fa, infatti, il regista ha dovuto scontare una pena di dieci giorni di detenzione. Il motivo? Non aver pagato un accumulo di 7.000 dollari per diversi divieti di sosta.

5) Durante le riprese di "Kill Bill 1 e 2", la produzione ha ceduto a tutte le pretese e i capricci del regista: nei due film sono stati utilizzati, ad esempio, ben 1.700 litri di sangue finto, anche se, dato che in entrambe le pellicole muoiono in tutto 95 personaggi, era il minimo!

6) Il padre di Tarantino, Tony, abbandonò sua madre appena dopo averlo riconosciuto. Tanto per cambiare, cercò di contattare il figlio quando quest'ultimo divenne famoso, ma Quentin declinò l'offerta di un riavvicinamento. In un'intervista, sintetizzò con lo stile parolacciaro dei suoi dialoghi cinematografici i reali sentimenti per il genitore: "Non è mai stato mio padre; il fatto di essersi scopato mia madre non fa di lui mio padre! Semmai dovessi incontrarlo, l'unica cosa che potrei dirgli al massimo sarebbe 'Grazie tante per il tuo fottuto sperma'". Ipse dixit!