Il 26 aprile 1937, ottant'anni fa, in Spagna durante la guerra civile tra i nazionalisti del Generale Franco ed i fautori della Repubblica, la città di Guernica situata nel nord-est della Spagna nella provincia di Biscaglia venne bombardata dagli aerei tedeschi della Luftwaffe e dai legionari di Benito Mussolini che sostenevano le truppe franchiste. I morti furono migliaia, il gerarca Hermann Goering dirà durante il processo di Norimberga che il bombardamento aveva solo lo scopo di sperimentare gli ordigni che sarebbero serviti per le guerre future, cosa purtroppo che di lì a poco si verificava con o scoppio della seconda guerra mondiale.
La notizia di questo durissimo attacco sulla popolazione civile e la strage conseguente giunse in ogni parte del mondo e per sostenere la Repubblica spagnola numerosi giornalisti e scrittori scrissero su quello che era successo.
Tra gli artisti che viderono le foto tragiche delle immagini della città in fiamme vi fu anche Pablo Picasso che rappresentò secondo la sua visione artistica il dolore di Guernica, l'opera è indiscutibilmente una delle migliori del grande artista e diventerà una vera icona della rappresentazione della guerra nel suo lato orribile, violento, sanguinoso, l'artista dà il meglio di sè creando un opera magnificamente spaventosa perchè vuole rappresentare il male della guerra, la violenza e il dolore che ne consegue.
L'opera sarà visibile presso l'Esposizione Internazionale di Parigi nel luglio del 1937 ed inizialmente come buona parte delle opere del grande maestro non verrà compresa appieno soprattutto nella sua dimensione drammatica.
Nell'occasione Picasso come gli altri artisti devolve alla Repubblica tutto ciò che guadagna con l'esposizione della sua opera in ogni parte del mondo, l'opera gira il globo ma entrerà in esposizione in Spagna nel 1981 solo dopo la morte di Francisco Franco.
L'opera, in bianco e nero rappresenta un presepe con la madre e il bambino in braccio che vengono ambedue travolti dalla guerra, il toro raffigurato rappresenta la bestialità più feroce e in mezzo a tutto ciò si intravede un fiore, ecco che con evidenti allegorie Picasso raffigura il dolore di una città aggredita brutalmente dalla forza bruta che voleva provare un arma!
L'Arte di Picasso arriva con questo quadro direttamente al cuore, all'anima, la sua sofferenza è la sofferenza di un popolo aggredito dalla ferocia della guerra mai come in questo caso l'artista legge interpreta e raffigura il comune sentire.