Tra i meriti ampiamente riconosciuti all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, c'è quella di aver dato nomi e volti a uomini e donne che, altrimenti, sarebbero rimasti nell'anonimato nonostante il grande contributo dato dalla resistenza. Nel 72esimo anniversario della Liberazione, si rende omaggio anche alla 'Resistenza taciuta', quella di donne che presero attivamente parte alle operazioni da combattimento delle brigate partigiane. Storie di donne relegate in secondo piano da una società ancora troppo conservatrice, quella dell'immediato dopoguerra, che ha voluto dare alla Resistenza un'immagine esclusivamente maschile.

Secondo le stime dell'ANPI, dunque, furono circa 35.000 le donne italiane che operarono come combattenti partigiane ed oltre 20.000 con funzioni di supporto. Pagarono un dazio altissimo, al pari degli uomini. Sono infatti 4.653 le donne arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti, 2.900 tra quelle uccise durante i combattimenti o giustiziate. Oltre 2.700 vennero inoltre deportate in Germania, nei lager nazisti.

Morte per la libertà

'Mimma' era il nome di battaglia di Irma Bandiera, bolognese, combattente della brigata "Garibaldi". Fu catturata dai fascisti dopo aver scortato un convoglio di armi a Castelmaggiore. Venne torturata e fucilata nell'agosto del 1944 ed il suo cadavere venne esposto per un giorno intero sulla strada nei pressi della sua casa.

Lo stesso anno, in suo onore, venne costituita una brigata che portava il suo nome. Aveva 29 anni. In seguito è stata insignita con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, così come Iris Versari che si tolse la vita nell'agosto del 1944 per non cadere nelle mani dei nazisti. Tra le partigiane morte in combattimento o giustiziate, insignite dei più alti riconoscimenti militari, figurano 'Bruna' alias Ines Tedeschi, 'Franca' il cui vero nome era Livia Bianchi, Cecilia Deganutti, Anna Maria Enriques, 'Balella' alias Gabriella Degli Esposti, Norma Pratelli Parenti, Tina Lorenzoni, 'Ora' alias Ancilla Marighetto, Clorinda Menguzzato, Irma Marchiani, Rita Rosani, Modesta Rossi e Virginia Tonelli, quest'ultima bruciata viva dai fascisti nella Risiera di San Sabba.

Alcune partigiane, sopravvissute alla guerra, intrapresero la carriera politica ed il caso più celebre è quello di Nilde Jotti, esponente storico del Partito Comunista. Elette in parlamento nelle liste del PCI furono anche le ex combattenti Carla Capponi, Gisella Floreanini e Gina Borellini. Tra le combattenti partigiane ancora in vita, insignita della medaglia d'oro al valor militare, c'è Paola Del Din, oggi 94enne e conosciuta all'epoca della Resistenza con il nome di battaglia di 'Renata'.