Stato del Virginia, primavera del 1961: tre donne afro-americane subiscono un guasto all'automobile e vengono abbordate da un poliziotto yankee. Si tratta di Katherine Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson, tre brillanti matematiche assunte dalla NASA per risolvere complessi problemi di calcolo: Dorothy presiede il gruppo di lavoro delle donne di colore, ma la qualifica di responsabile non le viene riconosciuta; Mary viene chiamata per un incarico temporaneo nel reparto ingegneristico, mentre Katherine ha una familiarità coi numeri che le ha permesso di frequentare, già da bambina, un liceo del West Virginia.
Le tre donne
condividono tragitto, lavoro e difficoltà di inserimento nella società dell'epoca: negli Stati Uniti degli anni sessanta, segnati dalla voglia di cambiamento del reverendo M.L.King e dalla spinta verso il futuro del presidente Kennedy, Dorothy è costretta a rubare un libro in biblioteca perchè appartenente alla sezione dei "bianchi". Questo sarà il sussidio ideale che le permetterà di accedere alla tecnologia del computer della NASA, e le varrà la promozione che stava aspettando. L'intraprendente Mary è costretta a prendere lezioni serali in un liceo per "bianchi", dopo aver avuto l'appoggio del giudice chiaramente separatista, andando oltre le regole e oltre le barriere, anche fisiche, e riuscendo a parlare direttamente al suo cuore.
Katherine apparentemente deve lottare più di tutte:
chiamata per un incarico temporaneo presso l'ufficio preposto ai calcoli del lancio spaziale, è costretta a revisionare una montagna di calcoli per buona parte anneriti per regolamento da un collega incompetente che non la vede di buon occhio, a correre da una parte all'altra dell'edificio solo per recarsi alla toilette, anche sotto la pioggia,ed a fermarsi fino a tardi per finire la revisione.La situazione cambia quando il suo capo, Al Harrison, interpretato da Kevin Costner, si rende conto della situazione disastrata che la sua punta di diamante è costretta a subire tutti i giorni, ma la storia non finisce qui.
Il soggetto del film è il cambiamento, ineluttabile come l'acqua di un ruscello che va a formare inevitabilmente una cascata là dove trova un salto nel vuoto. Infatti il cambiamento è sia un fattore positivo, come la richiesta di pari diritti e le promozioni per giusta causa, che un fattore di rischio: l'acquisto di un computer minaccia, infatti, la carriera di una trentina di donne.
Tuttavia, le svolte arrivano senza spargimento di sangue ma con la determinazione di una donna che usa il cervello e si affida alla concretezza della matematica.
Theodore Melfi racconta questa storia con un velo di ironia, ma senza approfondire l'argomento: lo scorrere della narrazione è leggero, ma si ha l'impressione che si poteva fare di più. Resteremo in attesa di una pellicola meno blockbuster.