La Fondazione Passaré festeggia i suoi primi dieci anni di vita dando alle stampe i Taccuini Africani del medico, viaggiatore e collezionista d’Arte moderna e primaria Alessandro Passaré (1927-2006). Il volume, che verrà presentato il 25 maggio alle ore 18.00 al Mudec – Museo delle Culture di Milano, racconta la curiosità umana e l’interesse antropologico-artistico di un uomo che esplorava con occhi da studioso i caratteri degli individui umani che incontrava nei villaggi e nelle città.

Vent’anni in giro per il mondo, quarantaquattro viaggi al di fuori dei confini europei e di questi ben ventidue nel continente nero.

Il “Mal d'africa” che aveva colpito il mecenate milanese era in realtà un vero e proprio amore: un amore che si legge nelle pagine di questi diari inediti, ma anche nelle oltre trecento opere che costituiscono la collezione permanente della fondazione a lui dedicata. Da ogni peregrinazione tornava sempre con un gran numero di fotografie (se ne conservano circa 15.000), oggetti d’affezione e un piccolo quaderno su cui aveva tracciato descrizioni, impressioni e itinerari scrupolosamente accompagnati da schizzi e disegni.

Affascinato dai deserti (tanto da ritornare nel Sahara diciassette volte!), si preparava con cura ai suoi pellegrinaggi registrando con ironia e impazienza le scomodità o gli imprevisti affrontati giornalmente: dalle improvvise febbricole alle fastidiose dissenterie, dalle forature delle ruote alle difficile riparazioni delle auto in mezzo alle solitarie e immense distese di sabbia.

Dei taccuini schietti e senza fronzoli che “ci fanno entrare direttamente in un modo di viaggiare che sa di moderno road trip”, in un mondo che, pur recente, è ormai molto lontano da noi. “Un mondo senza telefonini e senza GPS, ma anche senza fondamentalismi, dove si poteva andare a cuor leggero in zone oggi non più accessibili”.

Un’accurata selezione di mappe accompagna i testi trascritti nella loro totalità dalla scrittrice Carmen Covito. Dalle migliaia di fotografie – conservate come tutti gli altri materiali nell’archivio della Fondazione Passaré – è stato estratto da Laura Ritorto un album di istantanee che sintetizza il clima e il focus di ogni viaggio.

Un libro che traccia un vero e proprio identikit del medico-collezionista e che, allo stesso tempo, spinge chi legge ad approfondire la conoscenza della cultura e delle espressioni artistiche primarie.