Il mondo dello spettacolo costituisce anche uno strumento in grado di rendere evidenti i problemi sociali più dannosi. Le figure che popolano questo universo sono spesso quelle che influenzano maggiormente l'opinione pubblica e, in modo particolare, quella dei più giovani. Recentemente la scienziata sociale Stacy Smith ha condotto una ricerca sulla rappresentazione femminile nel mondo del Cinema, dimostrando che nella maggior parte delle pellicole, non vengono penalizzate solo le donne, ma le minoranze in generale come la comunità LGBT, le persone di colore, i disabili e gli orientali.
I personaggi femminili presenti hanno, nella maggior parte dei casi, un ruolo marginale e su di essi vi è un aggravante fisica: "A volte anche nelle animazioni, i fianchi dei personaggi femminili sono larghi approssimativamente quanto la circonferenza di un braccio. [...] Tale rappresentazione può portare il pubblico femminile ad un'insoddisfazione riguardo il proprio corpo, all'assorbimento dell'ideale "magro è bello" e alla strumentalizzazione della propria persona". Ovviamente non solo i cartoni animati risentano di un certo immaginario, il mondo dell'intrattenimento pullula di figure femminili che ostentano una sessualità spiccata, alcuni esempi provengono principalmente dal mondo musicale e tra questi ci sono Ariana Grande, Nicki Minaj, Rihanna e Jennifer Lopez.
Quest'ultima, nel 2014, rilasciò il video per "I Luh Ya Papi" in cui strumentalizzava il sesso maschile, attuando una forma alternativa di sessismo, quasi ad intendere che la donna deve essere superiore all'uomo.
Oltretutto, come ha dimostrato anche Emma Watson su Vanity Fair, la nudità viene spesso giustificata come forma di femminismo, quasi come se essa ne costituisse la parte più importante.
Nel continuo della presentazione di Stacy Smith, l'argomento supera la rappresentazione fisica ed evidenzia che la presenza femminile nel cinema non scarseggia solo sullo schermo, ma anche sul set. Il concetto stesso di regista viene difficilmente associato ad una donna e su questo argomento si è espressa anche Barbara Streisand, regista di Yentl e The Prince of Tides, in un'intervista riguardo il Tribeca Film Festival: "C'erano molte persone anziane e non volevano vedere una regista femminile".
Uno dei problemi, secondo la Streisand, proviene anche dalla gelosia e dalla competitività che spingono le donne a rivoltarsi le une contro le altre. Durante il festival, i giudici femminili erano molto più duri rispetto alle controparti maschili.
Il progresso contro il sessismo hollywoodiano negli ultimi anni
Nonostante il sessismo sia ancora un fatto concreto che continua ad avere una propria prevalenza, l'opinione della donna ad Hollywood oggi è molto più ascoltata. Camila Cabello, che ha da poco lasciato le Fifth Harmony, ha parlato di come il bisogno di essere sexy fosse per lei difficile da gestire: "Ci sono state molte volte in cui hanno provato a sessualizzarci per ottenere più attenzione.
Sfortunatamente, il sesso vende. [...] Ci sono stati molti momenti in cui dovevamo fare cose con le quali io non mi sentivo per niente a mio agio e ho dovuto impormi". Certe dichiarazioni possono assumere un grande valore in un ambiente in cui si spogliano tutti senza mai parlare abbastanza. Anche nel cinema si stanno verificando dei progressi, evidenti soprattutto nei cinecomic: Wonder Woman avrà un proprio film in uscita a giugno, così come anche Batgirl e Harley Quinn . In Kingsman: The Secret Service vi era una Sofia Boutella nel ruolo di una combattente che ha fatto della propria paraplegia un punto di forza. La Boutella sarà anche l'antagonista principale nel reboot de La Mummia e comparirà anche in Atomica Bionda, che sarà capitanato da Charlize Theron, altra attrice di grande esempio.
Altri modelli di riferimento si trovano in Edge of Tomorrow e Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio, uno in cui Emily Blunt interpreta un soldato dal ruolo chiave e uno in cui è una fredda regina che schiavizza un popolo. Un proprio apporto alla causa lo ha dato anche Jennifer Lawrence, interpretando personaggi esemplari per molte giovani donne, dimostrando che si può essere una star anche senza un corpo perfetto.