E' in libreria "La rete di protezione (pagg. 289, euro 14; Sellerio)" la nuova avventura del Commissario Salvo Montalbano che Andrea Camilleri sforna dalla sua immaginazione situandolo nel paese onirico di Vigata. Che fa Salvo sempre pronto alla sciarriatina con la sua bella Livia sempre ansiosa nella sua Boccadasse? Indaga su due accadimenti stranamente disconnessi tra di loro: dei filmini Super8 degli anni '50 che ritraggono delle mura, ritrovati dal figlio di un geometra di Vigata e su un episodio di terrore posto in essere da due figuri mascherati che irrompono in una scuola superiore terrorizzando dei ragazzi, tra i quali il nipotino Salvuzzo.
Montalbano è costretto nell'accertamento dei due fatti a porre in essere uno 'sfunnapedi' ad un ragazzo amico del figlio di Augello che è un mago dei computer e che ha subito anche fatti di bullismo. Quello che stupisce ad ogni lettura è che Camilleri, nonostante abbia passato i 90 anni, ponga in essere al centro delle sue narrazioni temi odierni di questa società odierna che non esita a definire, 'nevrotica'. Che pensano i ragazzi odierni con i loro occhi bassi sui loro supporti, persi nella sindrome dello sguardo basso?
Perché tutti noi 'ci quartiamo (ci mettiamo a difesa)' cercando protezione dall'altro - il diverso - che non riusciamo più a capire, perché non sentiamo più simile a noi? Queste le domande di senso che si fa il Commissario vigatese e che intervalla nelle sue solitarie passiate sul molo alle indagini.
Vero è che Vigata è in questo periodo anche il palcoscenico naturale di una fiction italo-svedese che vede anche in atto un gemellaggio tra i due paesi di culture diverse. A Montalbano tutto questo 'rompe un po' i cabasisi' perché è un uomo abitudinario che non vuole essere limitato nella sua azione. Ma ciò non gli evita di risolvere una crisi di corna tra l'Augello ed un attrice svedese che aveva provocato 'arraggiamenti" sia nello zito - il regista svedese - che nella moglie del vicecommissario, Beba.
Tra spettacolari duetti con Catarella - veri e propri canovacci di commedia dell'arte - e riflessioni sui modi odierni di conoscere dei picciotto interconnessi, Montalbano trova anche in questo caso il bandolo delle due matasse, che risultano ontologicamente congiunte. Noi lettori ne usciamo con la solita certezza: abbiamo passato qualche ora lubrificando il cervello e nutrendo la massa ingarbugliata dell'anima.