Il Cinema italiano ha perso uno dei suoi maggiori rappresentanti, l'attore Paolo Villaggio. L'artista genovese è stato un'icona della comicità italiana, uno degli ultimi a portare in scena una maschera. Prima del mitico personaggio di Ugo Fantozzi, infatti, Villaggio ha vestito i panni di Fracchia, un personaggio goffo, irascibile e impacciato con le donne. Fu l'autore televisivo Maurizio Costanzo a scoprirlo, proprio come ha fatto con molti altri attori e personaggi dello spettacolo. Villaggio, inoltre, ha avuto importanti collaborazioni con mostri sacri del cinema italiano come Fellini, Monicelli, Lina Wertmuller.

La stessa Milena Vukotic, che alternandosi a Liù Bosisio ha interpretato la storica Pina Fantozzi, ha ricordato le numerose cene con il collega e con il regista Federico Fellini, dicendo che non le dimenticherà mai.

Ragionier Ugo Fantozzi

Ma Villaggio è ricordato dai più per il suo Ragioner Ugo Fantozzi. Le caratteristiche sono simili a quelle del precedente Fracchia, ma con lui scorgiamo maggiori analogie con la realtà moderna e quotidiana. Fantozzi è un grande lavoratore, timoroso davanti al suo capo, burbero nei confronti della moglie Pina e della figlia Mariangela e arrendevole dinanzi alle provocazioni della signorina Silvani, interpretata dall'eccentrica Anna Mazzamauro. Suo compagno di avventure, ma soprattutto di sventure, è il collega Filini, con il quale Fantozzi condivide il lavoro, ma anche momenti di svago tra i quali ricordiamo una memorabile partita di tennis tra la nebbia, nella quale vi è la celebra battuta "Batti lei".

Il nostro Ragioniere ha avuto la capacità di creare momenti di unione domestica, di allegria all'interno delle famiglie.Selvaggia Lucarelli ha ricordato la serie cinematografica, definendola "un modo di vedere mio padre in una versione inedita, col sorriso stampato in faccia", che non era solita vedere.

'Io speriamo che me la cavo' ed altre esperienze

Paolo Villaggio è ricordato anche per il suo ruolo nel film "Io speriamo che me la cavo" della citata Lina Wertmuller. All'interno di tale pellicola l'attore interpreta il ruolo di un maestro alle prese con una classe di ragazzini napoletani. Il titolo del film prende spunto da una sorta di tema scritto da uno dei bambini protagonisti a proposito del Giudizio universale.

Dopo aver predetto le sorti di coloro i quali andranno all'inferno, al purgatorio e al paradiso, conclude dicendo "Io speriamo che me la cavo". L'ironia mista all'attenzione ai dettagli ha permesso a Villaggio di crearsi un vasto pubblico: egli ha dichiarato che per ridere bisogna riportare il proprio interlocutore al periodo più felice della propria vita, ossia l'infanzia. Non a caso nella serie tv "Carabinieri", una delle sue ultime apparizioni televisive, l'attore interpreta un anziano ingenuo, il quale si ritrova spesso in mezzo ai guai che poi vengono risolti dal maresciallo della caserma. Ci ha lasciati, dunque, un attore straodinario che ci piace ricordare ancora tra noi, questa volta sopra la sua 'nuvola da impiegato' e non più sotto, mentre ci osserva per prendere nuovamente ispirazione, per strapparci dei sorrisi, come solo lui sapeva fare.