Il 25 ottobre finalmente uscirà nelle sale italiane "thor: Ragnarok". Dopo la lunga attesa che si protrae dall'uscita di "Thor: The Dark World" del 2013, possiamo finalmente dare il benvenuto al terzo film della saga. E' risaputo che il personaggio dei fumetti è ispirato ad una delle principali divinità scandinave. Thor è il Dio del tuono, del fulmine e della tempesta. E' figlio di Odino che nella tradizione viene considerato il re di tutti gli Déi. Il film si prospetta essere un'esperienza unica grazie anche alla nuova entrata di attori molto importanti come Cate Blanchett, la quale ricoprirà il ruolo di una perfetta cattiva.
Non mancheranno all'appello invece Anthony Hopkins e il protagonista Chris Hemsworth, insieme a tutti gli altri. Ma al di là del film distribuito dalla Walt Disney Studios è interessante soffermarsi sull'origine storica e mitologica della trama.
Le origini
La storia di Thor, come lo conosciamo noi oggi, in realtà deriva da una tradizione molto antica. La mitologia norrena è quella che ospita e descrive le gesta di molti personaggi tra cui appunto il nostro Thor. Tutto ha origine dal "Codex Regius" ovvero il "codice reale". Con questo nome viene indicato il manoscritto che contiene tutte le principali vicende mitologiche degli Déi scandinavi. Il manoscritto è di origine islandese e venne donato nel 1662 al re Federico III di Danimarca da un vescovo.
Finchè il vescovo Brynjòlful Sveinsson non trovò il manoscritto, del libro non si sapeva nulla. Si sa soltanto che fu scritto nel XIII secolo. All'interno di questo grande manoscritto, oltre alle numerose vicende mitologiche degli Déi scandinavi, viene raccontata la storia di Ragnarok.
Cos'è Ragnarok?
Ragnarok, nella mitologia norrena, è la battaglia finale tra le forze del bene e le forze del male.
Diciamo che, approssimativamente, può essere considerata l'Apocalisse cristiana in versione scandinava. Secondo gli scritti islandesi dopo la battaglia di Ragnarok il mondo verrà distrutto e ricostruito da capo. La parola Ragnarok significa letteralmente "crepuscolo degli Déi" o meglio questa definizione è quella che viene presa più in considerazione, anche se in realtà le traduzioni sono molteplici.
Gli Déi non potranno fare niente per evitare questo catastrofico evento. E' previsto dal firmamento e questo nessuno lo potrà impedire. La tradizone vuole che la battaglia serva per purificare il mondo e donargli la possibilità di iniziare un nuovo ciclo cosmico. Ci sarà la fine del mondo in cui viviamo per dare spazio ad una nuova e sorprendente creazione. Si tratta semplicemente della natura ciclica delle cose, sono le estremità opposte di un cerchio, che prima o poi si devono incontrare per poter dar vita ad un nuovo inizio.
I segnali prima della battaglia finale
Secondo la tradizione mitologica ci sono dei segnali che si manifesteranno nel mondo prima che la battaglia abbia inizio. Il primo tra questi è la morte di un Dio.
Nel caso della mitologia norrena si parla di Balder, ucciso da Loki e costretto a rimanere in eterno nel regno dei morti. In parole povere gli Déi vengono messi davanti al loro destino, al quale non possono sfuggire. Sono destinati a morire anche loro, esattamente come gli esseri umani. Il secondo segnale è la fine dell'ordine della civiltà umana. Tutti gli uomini perderanno e dimenticheranno le loro tradizioni, i valori e la strada che avrebbero dovuto seguire. Ogni aspetto positivo dell'uomo verrà spazzato via lasciando come sovrana soltanto la depravazione. Il tutto verrà poi avvolto da un inverno terribile che non lascerà spazio all'estate per tre lunghi anni. Il pianeta quindi sarà coperto da un'impenetrabile gelo.
Il terzo e ultimo segnale sarà la scomparsa del Sole e della Luna che lasceranno la Terra avvolta dalle tenebre più buie. A questo punto, quando tutto sarà compiuto, inizierà la battaglia.
La fine
Ragnarok non prevede vincitori, il bene e il male moriranno entrambi. E' infatti indispensabile che il vecchio mondo venga completamente distrutto affinchè lasci il posto alla costruzione di quello nuovo. Prima della battaglia però, un uomo e una donna, dovranno nascondersi dentro ad un albero sacro in attesa di uscire allo scoperto nel nuovo mondo. Loro saranno destinati ad essere gli artefici di una nuova generazione. Ci sarà il Ragnarok? I segnali si sono già manifestati? Una cosa è certa, tutte le tradizioni antiche e religiose, a modo loro, parlano di una "fine del mondo".
Gli antichi ci hanno lasciato in eredità molti scritti da cui imparare e su cui riflettere. Non è un mistero, la fine del mondo non avverrà secondo una data precisa, sarà un processo molto lento e graduale che vedrà l'uomo distruggersi con le sue stesse mani. Forse tutto questo è già iniziato?