Il principe Mohamed bin Sayed in persona accompagnato dal presidente francese, Emmanuel Macron, aprirà al pubblico il Museo del Louvre di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti. Il progetto dell’architetto francese Jean Nouvel ha portato alla costruzione di una faraonica ‘città-museo’. Per l’inaugurazione di sabato 11 novembre sono stati organizzati numerosi concerti e spettacoli con artisti provenienti dal mondo intero.

Un valore simbolico

Il museo sorge sull’isola di Saadiyat e s’ispira a una Medina orientale: è coperto da un’immensa cupola in acciaio il cui peso raggiunge quasi quello della Tour Eiffel.

Mohamed Khalifa Al Mubarak, presidente dell’Authority per il Turismo e la Cultura, ha descritto il Louvre di Abu Dhabi come emblema di un nuovo traguardo raggiunto dalla strategia culturale del proprio paese.

Il museo si erge a vero e proprio simbolo di tolleranza rappresentando appieno l’apertura alla diversità degli Emirati Arabi Uniti.

Dinanzi al terrorismo e al fanatismo ultimamente tristi oggetti dell’attenzione mondiale il Louvre dimostra e vivifica la speranza di un mondo ancora rispettoso e valorizzatore di tutte le culture. Solo l’Arte sa farsi portavoce appropriato di un messaggio tanto importante.

Il nuovo fiore del deserto

Sotto la costruzione in acciaio di ben 180 metri di diametro troviamo 55 edifici bianchi che, riproducendo fedelmente lo stile delle Medine, ospitano i dipartimenti e le gallerie del museo.

Il soffitto è composto da un puzzle di 7850 stelle metalliche che danno vita a combinazioni luminose misticheggianti. Ideato appositamente per ricordare lo spirito dei suk è stato definito “una pioggia di luce” dallo stesso Jean Nouvel.

Il costo della struttura, inizialmente stimato a 600 milioni di euro, ha subito un’impennata a causa dei ritardi che si sono accumulati nel corso degli anni.

Uno scrigno universale

Il Louvres des sables, così ribattezzato dai francesi per la prossimità con il deserto, ha come scopo di mettere in luce opere di tutte le epoche e civiltà. Primo museo arabo nel suo genere si preoccupa di promuovere una profonda riflessione su temi universali, in particolare si concentra sugli scambi tra le culture e sulle influenze comuni tra i popoli, dalla Preistoria fino ai giorni nostri, passando per momenti cardine come Antico Egitto, Grecia e Roma Imperiale.

Per questo motivo solamente il 5% del museo, con un totale di 23 gallerie permanenti, sarà dedicato all’arte moderna e contemporanea.

Tra le meraviglie esposte citiamo un Corano del VI secolo, una Bibbia gotica e una Torah dello Yemen. Il Louvre di Parigi ha inoltre prestato al suo parente del deserto il 'Ritratto di Dama' (La Belle Ferronière) di Leonardo Da Vinci, in nome del trentennale accordo di partenariato dal valore stimato di un miliardo di euro.