Quella sensazione insoddisfatta di delusione lasciata da insidious: Chapter 3 (2015) non aveva creato le premesse migliori per un seguito. Ma la realtà ha superato felicemente ogni aspettativa. Perché Insidious –The Last Key (L’ultima chiave) è l’horror perfetto per inaugurare il 2018: tra intreccio narrativo ben coeso, jump scares precisi e qualche momento di humour sottile ci regala 103 minuti apprezzatissimi.
La regia è stata affidata a Adam Robitel (The Taking of Deborah Logan, Paranormal Activity: The Ghost Dimension) mentre figura sempre tra i nomi della produzione quello di James Wan.
Il sequel di un prequel
Il terzo capitolo della saga si poneva come precedente narrativo rispetto ai primi due lungometraggi, The Last Key continua dove l’ultimo film ci aveva lasciati. Anzi compie un salto ulteriore nel passato per poi rientrare in carreggiata. Five Keys, New Mexico. Sul finire degli anni 50, in una graziosa casa annessa al penitenziario di massima sicurezza, vive il capo della vigilanza del braccio della morte con la propria famiglia, una moglie e due bambini.
La figlia maggiore è Elise Rainier (sempre interpretata dalla scream queen Lin Shaye) che già sa di avere un dono molto speciale. Riesce a percepire le presenze paranormali. È però costretta a subire violente punizioni da parte del padre che non sopporta le sue abilità.
Le tensioni crescono in quel clima disfunzionale finché un demone con l’inganno non porta la piccola Elise a permettergli di introdursi nel reale e da quel momento la situazione s’impenna nel tragico.
Tornati al 2010 Elise è ormai audace sensitiva che affiancata dagli acchiappa–fantasmi Tucker e Specs aiuta le persone a liberarsi da maligni ospiti indesiderati.
A seguito di una allarmante chiamata deve fare ritorno nella propria casa d’infanzia per chiudere definitivamente i conti con il passato e, en passant, riallacciare i rapporti con il fratello.
Lei la sensitiva noi i sensori
Insidious 4 nonostante acquisti il ruolo di asse portante dell’intera serie è un film godibile anche a chi è del tutto estraneo a questa.
I momenti di spavento in particolar modo sono stati definiti dalla critica come più autentici rispetto all’ordinario. E come anticipato la struttura narrativa sottesa al film si presenta solida e priva di quelle sbavature che sono portatrici di distrazione.
Dal punto di vista formale vengono rispettati puntualmente i canoni della saga. I fan della saga saranno rassicurati e soddisfatti mentre i neofiti non si annoieranno. È invece molto probabile che si dedichino alla visione degli altri capitoli. Con Insidious –The Last Key il cerchio si chiude. Ma la speranza che l'universo malefico dell'Altrove possa ancora metterci i brividi rimane viva.