Parlare di Femminismo, al giorno d’oggi, è come giocare a prato fiorito sul computer: c’è il rischio che possa esplodere una mina nonostante si siano calcolati tutti i passaggi e le sequenze nei minimi dettagli, perché ogni reazione può essere imprevedibile. Per parlarne come si deve, converrebbe risalire agli albori. E già qui avremmo un mito da sfatare, perché il primo grande testo mai scritto sui diritti delle donne si deve a un uomo. Per la precisione, si tratta di John Stuart Mill, che nel 1869 pubblicò ‘La servitù delle donne’, un’opera che individua e analizza con minuzia le cause della mancanza di diritti civili per le donne in secoli e secoli di dominio maschile.

Spiegarlo qui sarebbe riduttivo, ma lo sarebbe anche nel caso dovessimo rispondere a un alunno che frequenta le scuole elementari, o medie, e che ci chiedesse: “Che cos’è il Femminismo?”

Molto complicato, insomma. Ma con qualche solida argomentazione da esporre ai più piccoli, si può insegnare loro che cosa significhi femminismo, o come approcciarsi a questo tema sempre più caldo man mano che la società cresce e si evolve. Proviamo a elencare cinque paletti da cui partire e con cui approcciarsi ai più piccoli – ovviamente con parole meno tecniche e specifiche di quelle riportate qui sotto – per fornirgli una giusta spiegazione.

5 regole semplici

1) Non associare il concetto di femminismo a ‘ciò che non è maschilismo’.

2) Acculturarsi con l’obiettivo di livellare ciò che si osservera nella società come differenze di genere fini a se stesse e non come un mero strumento per spiegare qualcosa ‘in funzione di’.

3) Imparare a capire che agire su una sola sfera umana per arrivare alla parità dei sessi non significa ottenerla: le ‘Quote Rosa’, per esempio, rimarcano una netta distinzione e passano l’implicito messaggio del pareggiare il numero di uomini e donne nel mondo della politica, rischiando così di escludere altri uomini – o altre donne – più capaci nello svolgere il compito preposto.

4) Cominciare fin dalla tenera età a distinguere tra un argomento solido e un semplice sfogo isterico. Fare apprezzamenti su una bella donna non significa elidere tutte le altre qualità, ma focalizzarsi su una soltanto. C’è tempo e luogo per affrontare ogni tematica, altrimenti si sfocia nell’ossessione.

5) Non usare il femminismo come fondamento dell' esistenza, ma rendere fondamentale il fatto che il femminismo sia un ramo dell’intera sfera umana e non il caleidoscopio attraverso il quale vederla.