A New York - nello specifico all’angolo tra Houston street e Bowery (a Manhattan) - ha fatto la sua comparsa il nuovo murale concepito da Banksy a "quattro mani" con l’artista Borf. L’anonimo (anche se si è recentemente ipotizzato che il “nostro” possa essere Robert Del Naja dei Massive Attack) e celeberrimo street artist ha avuto modo di prodursi in un’opera pregna di contenuti solidali e politici .

Bansky: il tributo a Zehra Dogan

Banksy ha realizzato un murale in tributo nei confronti all’artista curda Zehra Dogan (in carcere per ordine del presidente turco Erdogan).

Il murale va a tradursi in una rappresentazione della detenzione in “cattività” della Dogan. Oltre 20 metri di linee nere oblique simboleggianti le sbarre di una cella con il volto dell’artista curda che emerge dietro 4 delle suddette linee. A breve distanza dalla location dell‘opera in questione - specificamente su un edificio tra la 14esima e la 6th Avenue, Bansky si è ripetuto rappresentando un topo che fugge tra le lancette di un orologio. Questo secondo murale sembra voler rimandare - allegoricamente - ai 18 mesi di carcerazione ancora da scontare da parte della Dogan.

Chi è Zehra Dogan?

Zehra Dogan è un'artista, fotografa, giornalista e collaboratrice di Jinha, agenzia di stampa curda che tenta di raccontare la realtà attuale della Turchia, o per meglio dire la contemporaneità rappresentata dalla Turchia erdoganiana.

Il 21 luglio del 2016 Zehra Dogan viene arrestata mentre si trova in un bar di Nusaybin (città in cui l’artista vive e lavora) . È arrestata poiché viene ritenuta una cospiratrice facente parte di un’organizzazione illegale e antigovernativa.La prima udienza vede un’assoluzione per la Dogan, con la scarcerazione fissata per il 9 dicembre (dopo 6 mesi di carcerazione).

La condanna: 2 marzo 2017

Ma il 2 marzo del 2017 arriva la condanna in virtù della pubblicazione di un suo dipinto via social network. L'opera rappresenta la distruzione da parte delle forze di sicurezza nazionali della città di Nusaybin. Quello raffigurato dall’artista curda è uno scenario disarmante che intende denunciare senza mezzi termini la violenza degli accadimenti che stavano coinvolgendo migliaia di civili.

Bandiere turche campeggiano dipinte sulle rovine. La Dogan è accusata di aver consciamente diffuso propaganda terroristica e di aver rapporti di vicinanza con il Pkk (il partito dei lavoratori del Kurdistan). Viene condannata a due anni e 10 mesi di carcere.