Avevamo lasciato questo videogioco in balia cinematografica di un malriuscito franchise. Affondato definitivamente il baraccone capitanato da Angelina Jolie le avventure di Lara Croft tornano con la nuova protagonista Alicia Vikander. E la nuova scommessa Warner Bros, nei Cinema dal 15 marzo, ha un titolo semplice e inequivocabile: Tomb Raider.

Lara è una ragazza solitaria che sbarca il lunario facendo consegne in bici nella sua Londra. La perdita del padre archeologo e milionario e l’hobby della boxe la rendono una tipa tosta e testarda quanto basta per rifiutare una vita agiata e farcela da sola.

Un messaggio in codice dell’amato padre la scuote dalla sua vita in piccolo mostrandole una mappa da seguire fino a una remota isola giapponese. Da qui inizieranno le nuove avventure di Lara Croft. Anzi, le avventure della nuova Lara Croft. La Vikander incarna un’eroina poco più che adolescente, una Lara che deve ancora formarsi, ma dalla sua ha agilità e pugni facili.

Il regista norvegese Roar Uthaug riesce a metterle intorno tutti gli elementi che hanno reso fortunati tanti film d’avventura degli anni ottanta. Abbiamo la ricerca di un tesoro in una zona tropicale, il mistero di una tomba che nasconde poteri immensi, il dramma familiare di perdita e nostalgia. Ma poi ci sono anche l’azione fatta di inseguimenti, corpo a corpo e sparatorie, scene iperboliche ad alto rischio, un pizzico d’ironia qua e là e una protagonista che tiene ogni scena.

È un buon segno dei tempi se l’inossidabile Lara Croft geneticamente più curvilinea della Jolie ha fatto spazio a una più minuta Lara. Ma non per questo meno femminile ne risulta più arguta e sempre attraente. Giovane, ancora non padrona del suo futuro ma con la faccia furbetta e l’elasticità di una ragazza non solo tutta muscoli, la Vikander attraversa ogni fase del film in maniera ardita, ma lasciando al suo personaggio la giusta dose di dolcezza e abbandonando ogni eccesso di strafottenza.

La stessa Himiko di Jeeg Robot

Chicca da notare riguarda la fantomatica villain, la strega Himiko la cui tomba nasconde pericolosi segreti. La sceneggiatura di questo Tomb Raider prende dallo stesso personaggio realmente esistito in Giappone che ispirò niente meno che Go Nagai nella scrittura del suo Jeeg Robot. Ebbene sì, la nemica dell’icona manga, a quarant’anni dai cartoni animati è l’obiettivo di una Lara Croft in carne e pistole.

Non va dimenticato che si tratta di un film d’intrattenimento leggero, dove temi come il rapporto padre-figlia e la maturazione della protagonista vengono esplorati in pochi tratti, ma tutto sommato abbastanza razionali, ed è quello che basta. Si resta anche in perfetto equilibrio evitando di fare troppa action macchietta da una parte o testosterone per donne dall’altra. Cosa positiva per un film di genere. In fine da segnalare nel cast Kristin Scott Thomas come tutrice di Lara e il sempre spassoso Nick Frost nei panni di un ricettatore.