Con la sua opera prima, “Neoliberismo e manipolazione di massa. Storia di una bocconiana redenta”, Ilaria Bifarini è da oltre un anno in vetta alle classifiche dei libri di economia più venduti su Amazon. Ora la giovane economista torna nelle librerie, virtuali e non, con il suo secondo libro. Con “I coloni dell’austerity. Africa, neoliberismo e migrazioni di massa” Ilaria Bifarini apre nuovi orizzonti alla critica del sistema neoliberista, spostando la propria analisi dal mondo occidentale al Terzo Mondo.

Il fenomeno migratorio che ha caratterizzato e caratterizza l’ultimo ventennio diventa, nel nuovo libro di Bifarini, il punto di partenza per approfondire alcuni dei temi sviluppati nella sua prima produzione e, soprattutto, per far comprendere con la sua prosa scorrevole e accessibile al grande pubblico come le politiche del debito sperimentate nel continente africano postcoloniale siano oggi riproposte anche nell’Occidente industrializzato.

Prefattore di prestigio è Giulietto Chiesa, firma storica del giornalismo italiano, ma “I coloni dell’austerity” è – come tutta l’opera di Bifarini – privo di qualsivoglia posizionamento politico: un’analisi tecnica e indipendente, basata su dati oggettivi, che affonda le proprie radici sin nel Burkina Faso post-coloniale, dove la figura di Thomas Sankarà, primo presidente di quello che è oggi uno dei Paesi più poveri del pianeta, assume un ruolo centrale nello sviluppo delle teorie dell’autrice.

L’analisi non si ferma però al passato più o meno recente, ma si spinge sino ai giorni nostri, sia per quanto attiene il paragone tra l’Africa post-coloniale e l’attuale situazione italiana ed europea, sia per analizzare il fenomeno del neocolonialismo cinese nel Continente Nero, affrontando tematiche di stringente attualità quali il landgrabbing, le piantagioni dell’olio di palma, lo sviluppo sfrenato della pesca illegale.

Il tutto senza mai strizzare l’occhio a questo o quel partito o movimento, ma documentando con dati e fatti lo stato delle cose.

In chiusura, Bifarini non risparmia una nuova, dura critica alle menzogne del sistema neoliberista ed alle fallacie di un modello il cui fallimento è stato decretato dalle stesse organizzazioni internazionali che lo propugnano. Disponibile sia in formato Kindle che cartaceo, “I coloni dell’austerity” è acquistabile, come pubblicazione indipendente, tramite vari canali online.