Il Bifest ha sempre rappresentato un’occasione d’incontro per gli operatori del Cinema. Quest’anno il Bari International Film Festival ha voluto aprire un ponte verso l’oriente ospitando la prima edizione di “China Insight”, un’occasione per approfondire lo stato dell’arte dell’industria cinematografica in Cina e le possibilità di collaborazione con l’Italia. L’evento, organizzato da Apulia Film Commission con il patrocinio della sede di Shangai dell’Istituto Italiano di cultura, si è strutturato in due incontri: un focus sull’industria della settima arte cinese e le opportunità per le società italiane nel primo, una panoramica sul cinema cinese, con un approfondimento sul Festival Internazionale del Documentario di Canton – città gemellata con Bari sin dal 1986 – nel secondo.

Il cinema guarda alla Cina

Il primo appuntamento ha visto la partecipazione di numerosi addetti ai lavori ed in particolare di una delegazione del Gruppo Hengdian – uno dei principali operatori privati cinesi del settore – guidata da Billy Lü, presidente della Hengdian By Creations Film Media Ltd. L’incontro è stato introdotto da Antonio Parente, direttore generale di Apulia Film Commission che ha ricordato l’impegno dell’ente per sviluppare l’internazionalizzazione produttiva del settore cinematografico. A tale riguardo si sta studiando la realtà cinese per conoscerne il mercato e così poter meglio interagire con gli operatori locali. Marco Bettin, direttore operativo della Fondazione Italia Cina – dopo aver presentato le attività di assistenza alle imprese, formazione ed analisi dell’associazione – ha illustrato l’evoluzione dell’industria cinematografica in Cina, chiarendo le opportunità di cooperazione.

Un mercato in costante crescita

Bettin in particolare ha parlato di un mercato in continua crescita, sostanzialmente chiuso per i film stranieri, che permette ogni anno solo l’importazione e la distribuzione di 34 opere internazionali (per l’80% provenienti dagli Stati Uniti e per il 20% da Hong Kong), che però nel 2016 hanno raccolto il 42% degli incassi.

Tuttavia non ci sono limiti per le coproduzioni con Paesi stranieri; inoltre c’è necessità di know how dall’estero per un settore in cui l’innovazione ha un ruolo fondamentale ed esistono agevolazioni per i produttori locali. Inoltre le prospettive di crescita sono ancora notevoli, grazie alla bassa età media del pubblico ed all’apertura di nuove sale nelle città rurali.

Billy Lü, presidente Hengdian By Creations Film Media Ltd, ha sorpreso i presenti con l’illustrazione delle tante possibilità che le applicazioni multimediali offrono già oggi al pubblico cinese. Infatti la tecnologia permette di legare profondamente il mondo dell’audiovisivo all’e-commerce: tramite l’interattività, ad esempio, è possibile acquistare online lo stesso vino che l’attore sta bevendo in una scena del film che si sta guardando.

Un’intesa per cooperare in futuro

L’incontro è proseguito con l’intervento di Luca Scandale, coordinatore del Piano Strategico Puglia 365, che ha parlato di turismo, spiegando l’importanza della promozione della regione nel cinema per lo sviluppo del settore e chiarendo gli obiettivi futuri: una maggiore destagionalizzazione e l’apertura a mercati come quello della Cina, con l’istituzione di nuovi collegamenti aerei.

Infine Andrea Coluccia, project officer di Creative Europe Desk Media Italia, ha illustrato le opportunità di finanziamento attualmente previste per le società italiane ed il ruolo dell’associazione “Bridging the Dragon” per la creazione di un collegamento tra professionisti del cinema in Europa e Cina. La prima edizione del “China Insight” di Bari ha dato subito i suoi frutti: pochi giorni dopo l’incontro, Apulia Film Commission, con il direttore Antonio Parente, e Airaldo Piva, managing director di HG Europe srl e capo della filiale europea del gruppo Hengdian, hanno firmato un “memorandum d’intesa” per la formazione di tecnici e professionisti, l’organizzazione di festival e la pianificazione di attività per favorire lo sviluppo di produzioni cinesi in Puglia ed italiane in Cina.