Una fine orribile: investito da trecento chili di lava bollente del vulcano Vesuvio nel lontano 79 D.C. che lo ha decapitato. A Pompei sono stati rinvenuti i resti scheletrici senza cranio di un uomo, sui trentacinque anni, che a causa di una gamba malata non era riuscito a fuggire dall'eruzione che ha devastato Pompei ed Ercolano. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Il ritrovamento

Regio V è il nome dei nuovi scavi che si stanno svolgendo a Pompei da parte del team del parco archeologico di Pompei. I membri di questa squadra hanno riportato alla luce questo "nuovo" uomo di cui però non è possibile ricalcare le sembianze con il gesso, poiché coperto da un cumulo enorme di terra che si è scaricato addosso al corpo della vittima.

Ma, se non si possono ricostruire i tratti facciali, a causa della mancanza del cranio, grazie allo scheletro si possono comunque fare dei calchi e studiarne ulteriormente la vicenda.

Uno scheletro che ci racconta i suoi ultimi istanti

Dunque, si tratta di uno scheletro perfettamente integro, non fosse per il cranio mancante, che presenta una statura intorno al metro e sessantacinque, che con tutta probabilità soffriva di una forma lieve di artrosi e che a causa della disabilità della sua gamba - una infezione ossea che non gli permetteva di eseguire normali movimenti - non aveva trovato purtroppo scampo all'inferno intorno a lui. Una sorta di resoconto breve, ma che basta per dare una definizione a questa nuova entusiasmante scoperta.

La ricostruzione della vicenda

Sembra che, nel momento in cui questo uomo trovò la forza necessaria per scappare, fosse purtroppo ormai troppo tardi: nel vicolo dove si trovava si era già depositato un cumulo di lapilli che probabilmente gli aveva tagliato la strada.

Ma non era finita: un masso enorme cadde sul torace dell'uomo, tranciandogli letteralmente la testa. E difatti, gli archeologi lo hanno trovato proprio riverso sulla schiena, con il busto ancora coperto dal masso, che verrà prelevato a breve.

La storia di Pompei non è finita

Questo uomo rinvenuto ci fa comprendere come l'affascinante storia di Pompei non sia affatto conclusa: nuovi scavi e nuovi rinvenimenti come questo appena fatto danno l'idea che ci sia ancora molto da scoprire, che ci sia molto ancora celato fra le innumerevoli e particolari strade che rendono Pompei - insieme ad altri siti di epoca romana sparsi per l'Europa - bellissimi ed unici al mondo.