Se c'è un rapper che negli ultimi anni ha visto crescere in maniera esponenziale la sua fanbase, pur perseguendo – a livello artistico – una direzione letteralmente opposta a quella delle nuove tendenze, è sicuramente Willie Peyote.
Uno dei pochi che non si fa problemi a parlare di politica
L'artista torinese ad oggi è considerato come una delle migliori penne del panorama hip hop, nonché uno dei pochissimi conscious rapper capaci di ottenere numeri degni di nota, circostanza abbastanza rara in Italia nel 2018.
Nei testi dei suoi pezzi, così come nelle interviste, l'autore di 'Io non sono razzista ma' – brano che qual che tempo fa fece letteralmente infuriare l'ex direttore di Libero Maurizio Belpietro – non si è mai fatto problemi a trattare quelle tematiche sociali, culturali e politiche, che buona parte dei suoi colleghi preferisce ignorare, qualcuno perché effettivamente poco informato – Sfera Ebbasta ad esempio, che si è pubblicamente descritto come 'ignorante', ed in più interviste ha orgogliosamente rivendicato il fatto di non capire assolutamente nulla di politica – altri invece per paura di perdere seguito.
Senza peli sulla lingua, che si parli di calcio, politica o musica
In una recente intervista concessa a Rolling Stone il rapper ha confermato di non avere peli sulla lingua, sparando a zero su uno dei personaggi sportivi più amati d'Italia, uno che da sempre mette d'accordo tutti, o quasi. Stiamo parlando di Gigi Buffon, l'ormai ex portiere della nazionale italiana.
Queste le parole di Willie Peyote: 'Credo che sia abbastanza plausibile che qualcuno prima o poi proponga a Buffon di diventare ministro (il rapper aveva appena fatto riferimento ad un suo brano, nel quale immagina proprio Buffon come ministro dello Sport nel prossimo futuro, ndr) dello Sport, ed è sufficiente vedere le sue interviste per capire che da parte sua ci sono tutte le intenzioni.
'A me fa paura, Buffon è un affabulatore. Personalmente non lo avrei mai voluto come capitano della Nazionale, figuriamoci come ministro. Credo che sia una brutta persona, mi spaventa molto perché ha delle simpatie di estrema destra, anche se non le ha mai palesemente dichiarate.'
Critiche molto severe anche nei confronti della Dark Polo Gang, il controverso collettivo trap romano – che ha da poco perso, almeno temporaneamente, uno dei suoi membri di punta – è stato etichettato malamente dal rapper torinese, queste le sue parole: "Non reggo la DPG, perché secondo me sono finti e fanno musica buona per vendere scarpe'.