La notizia circolava già da qualche settimana nei corridoi di viale Mazzini, e mancava solamente la conferma ufficiale. Ora, il via libera è arrivato con la presentazione del nuovo palinsesto Rai per la prossima stagione televisiva: Antonella Clerici condurrà la nuova edizione di "Portobello".

Si tratta di una notizia interessante, capace di attrarre pubblico sia per la messa in onda su Rai1 sia per il carattere storico-popolare di questa trasmissione. Tuttavia, si potrebbe dire, "niente di nuovo sotto il sole": il programma infatti non è una novità all'interno del palinsesto Rai.

Scopriamo quali sono le sue origini.

Le origini storiche di "Portobello"

Tutto nasce nella seconda metà degli anni '70, nel momento in cui la Rai cerca di trovare un nuovo modello di televisione a causa della conclusione dell'era bernabeiana e della messa in atto della riforma del 1975, che cambia radicalmente il broadcasting televisivo sul nostro territorio nazionale.

La conduzione viene affidata a Enzo Tortora, il 49enne giornalista genovese già affermatosi nel panorama culturale italiano grazie alla conduzione della "Domenica sportiva" dal 1965 al 1969. Per la messa in onda, si decide di lanciare il programma sul secondo canale, la rete nata all'inizio degli anni '60 e che ha avuto fin dall'inizio una connotazione sperimentale.

"Portobello" rientra perfettamente in questo filone. È sperimentale perché il nome è ispirato al nome del mercatino dell'antiquariato di Londra, perché ospita personaggi curiosi che cercano di vendere le loro invenzioni e perché inaugura un nuovo format che avrà molto successo nel palinsesto Rai.

Il programma sarebbe andato in onda dal 1977 fino al 1983, interrotto a causa delle vicende giudiziarie che coinvolsero il conduttore Enzo Tortora.

"Portobello" fu rimesso in onda per un breve periodo nel 1987, quando Tortora fu riconosciuto innocente dalle accuse di collusione mafiosa e inaugurò la nuova stagione con la storica frase «Dove eravamo rimasti?».

Il nuovo "Portobello"

La nuova trasmissione di Antonella Clerici è quindi un remake, dalle profonde origini storiche nella Tv italiana.

Bisognerà vedere se la formula sarà vincente e la Rai saprà rilanciarsi grazie a questo nuovo programma: non è la prima volta, infatti, che si cerca di riprendere vecchi programmi e riproporli in modo aggiornato al pubblico.

Possono essere citati due esempi: il "Rischiatutto" di Fabio Fazio, che riprende il programma di Mike Bongiorno dell'inizio degli anni '70, e "La corrida" di Carlo Conti, basato sulla trasmissione di Corrado che andò in onda dal 1968 al 1977.