Piccola diatriba intorno ad un'importante scoperta storico-culturale. Dopo circa tre anni di scavi gestiti dal Servizio archeologico greco in collaborazione con l'Istituto tedesco di Archeologia nella città di Olimpia, nei pressi del tempio di Zeus è stata trovata e riportata alla luce una preziosa tavoletta di argilla, sulla quale sono incisi circa 13 versi dell'Odissea che raccontano dell'agognato rientro di Ulisse ad Itaca. Il ritrovamento è stato salutato con giubilo dal Ministero della Cultura di Atene che, tramite un comunicato ufficiale pubblicato su Twitter, l'aveva definito "forse la traccia scritta più antica mai rinvenuta del poema omerico".

Dopo qualche ora, però - come riportato da "Repubblica" - è arrivata la pronta smentita da parte degli storici, i quali hanno ricordato che la tavoletta rinvenuta ad Olimpia è databile intorno al III secolo d.C., mentre esistono dei papiri egizi ben precedenti, risalenti a circa tre secoli prima della nascita di Cristo, quindi antecedenti di 600 anni rispetto al reperto portato alla luce nei pressi del santuario di Zeus. L'Odissea è stata composta in forma orale intorno all'XI secolo a.C., mentre a partire dall'VIII secolo è stata trascritta.

Bisogna sottolineare che l'abbaglio preso dalle istituzioni greche era stato segnalato anche da alcuni utenti di Twitter che, dopo aver letto l'annuncio, avevano espresso qualche dubbio sulla "antichità" dei 13 versi recanti le avventure dell'astuto Ulisse.

Una scoperta comunque importante

Nonostante il pronto chiarimento degli storici, i quali hanno corretto il Ministero della Cultura greco, ricordando che ci sono delle trascrizioni dell'Odissea su pergamene rinvenute in Egitto che, ad oggi, vengono considerate le tracce più antiche dell'opera omerica, il ritrovamento della tavoletta d'argilla a Olimpia rappresenta comunque un evento di una certa portata storica.

Al momento, la datazione del III secolo d.C. va ancora verificata approfonditamente ma, se dovesse essere confermata, come riportato dalle istituzioni elleniche, si tratterebbe di "un magnifico oggetto di interesse archeologico, epigrafico, letterario e storico".

Il reperto, infatti, contiene e riporta 13 versi del testo, estratti dal quattordicesimo dei 24 libri dell'Odissea, ovvero la sezione in cui Omero narra dell'ambito ritorno del protagonista nella sua Itaca.

Gli scavi, condotti per tre anni, sono stati effettuati nei dintorni del tempio di Zeus della città del sud della Grecia, un luogo storicamente importante, poiché dal 776 a.C. al 393 d.C. vi si sono tenuti i Giochi Olimpici.