E' agile, aggraziata, colorata e graffiante. La "Vespa Venice" dell'artista veneto Luca Moretto ha conquistato la sua sfera d'attenzione alla mostra "Motocicletta, l'Architettura della velocità" che si è inaugurata lo scorso giugno e resterà aperta fino al 28 ottobre 2018. L'iniziativa è dei Musei Civici Veneziani mentre l'allestimento è collocato nel complesso architettonico ottocentesco di Forte Marghera (Mestre). La "Vespa Venice" è giunta direttamente dal Museo Piaggio di Pontedera e l'intento dei curatori della mostra, Marco Riccardi e Gabriella Belli, consiste nel far avvicinare il pubblico all'Arte contemporanea valorizzando uno dei maggiori simboli del design del XX secolo: la motocicletta.

La Vespa di Enrico Piaggio ha rappresentato il design "made in Italy" nel mondo, un modello che fa parte della Collezione Permanente del Triennale Design Museum di Milano e del Moma di New York. Luca Moretto ha realizzato la sua "opera d'arte su due ruote" traendo ispirazione dal prototipo Piaggio N 1967, con il tipico faro tondo e le tre marce, dipingendola a mano con i colori del Carnevale veneziano ed adottando una tecnica acrilica ad "effetto rilievo" per stimolare la sensibilità tattile dei visitatori.

Il veicolo come una tela

Sfondo bianco e colori brillanti che ricordano coriandoli e stelle filanti carnascialeschi. Le punteggiature dell'allegria caratterizzano Vespa Venice, quasi come in una visione interiore, in un concerto cromatico.

D'altra parte, la motocicletta assomiglia ad una filosofia di vita e quando si trova in curva, per tenere in equilibrio il mezzo sulla giusta traiettoria, il guidatore deve inclinare il veicolo in modo più o meno accentuato per controbilanciare gli effetti della forza centrifuga. Un'accortezza che l'artista Luca Moretto ha saputo individuare dopo un incidente con la Moto avvenuto 19 anni fa e a seguito del quale ha perso una gamba.

L'arte è arrivata come forma di resilienza ed il colore è diventato comunicazione, cifra interpretativa dell'universo, tinta di una storia personale. "L'Architettura della velocità" è per questo divenuto un progetto che emoziona e che diverte. Nel 2012 Vespa Venice trovò la sua prima "casa" al Museo Piaggio ma oggi, il riapprodo a Venezia, anche se per pochi mesi, la riconduce ad un'essenza artistica originaria, quella dell'ideazione e della creatività nella terra in cui Moretto è nato e vissuto.

L'intuizione è poi divenuta straripante e lo scooter ha fatto il giro delle esposizioni di richiamo internazionale, a cominciare dalla 54^ Biennale di Architettura a Venezia curata da Vittorio Sgarbi e dalla Fiera Internazionale della Calzatura di Milano. Ulteriore tappa è stata Mantova per l'8^ Vespa World Days a cui è seguito il volo per San Pietroburgo insieme alle Vespe di Ugo Nespolo e Paola Navone per la rassegna "La Vespa ed il Cinema". Tra i progetti futuri di Moretto c'è Vespa Venice 946, il modello nuovissimo da colorare dopo aver attraversato artisticamente un tratto di storia italiana. La versione 946 vuole contenere una narrazione autobiografica e la proiezione metaforica della gioia e del dolore della vita, come un ennesimo lancio della colombina da San Marco per l'apertura del Carnevale, la promessa latente della felicità che fende l'incertezza e la variabilità delle esperienze ristabilendo ogni volta il gioco.