Era il 20 luglio del 1866 quando, nel corso della cosiddetta "battaglia di Lissa", durante la Terza guerra d'Indipendenza, al largo delle coste croate, la nave della Regia Marina "Re d'Italia" fu affondata dagli austroungarici nelle acque dell'Adriatico settentrionale, causando la morte di circa 400 uomini.

Si tratta di una delle sconfitte storicamente più brucianti della storia del nostro Paese che, proprio in questi ultimi giorni, è tornata alle attenzioni della cronaca per una scoperta che potrebbe portare alla luce un ricco tesoro che potrebbe valere decine di milioni di euro.

Sembra, infatti, che a bordo della nave italiana vi fosse una cassaforte contenete un prezioso carico d'oro: durante una serie di ricerche effettuate da un gruppo di sommozzatori nelle acque adriatiche, pare sia stato individuato proprio il forziere del natante.

La nave giace a 115 metri di profondità

La scoperta è stata annunciata da Lorenzo Marovic, leader del gruppo di ricerca, ed è stata immediatamente ripresa e riportata dalla stampa croata e italiana. Al momento non si conosce il contenuto della cassaforte localizzata nel relitto, e proprio Marovic ha dichiarato che sarebbe il caso di recuperarla e di portarla in superficie per constatare se davvero esiste il tesoro di cui si parla ormai da diversi anni.

L'esperto, infatti, ha chiesto alla Sovrintendenza competente e al Ministero della Cultura di Zagabria le autorizzazioni per effettuare almeno altre due immersioni esplorative. Inoltre, siccome la "Re d'Italia" giace ormai a circa 115 metri di profondità e le ricerche sott'acqua richiedono una durata media di almeno cinque ore, ci sarebbe bisogno di un'attrezzatura specifica e all'avanguardia e di una serie di sommozzatori altamente specializzati.

I permessi potrebbero arrivare entro la prossima estate.

Si narra che nel forziere della fregata corazzata della Regia Marina vi fosse un ingente somma di denaro che ammonterebbe a circa 250mila lire, che oggi potrebbero valere almeno una decina di milioni di euro. Il carico d'oro, all'epoca, pare fosse destinato a coprire le spese di amministrazione provvisoria italiana in Dalmazia, qualora si fosse riusciti ad ottenere la vittoria in guerra.

Storicamente, la Terza guerra d'Indipendenza fu vinta, ma solo grazie all'intervento risolutivo dei prussiani, dunque all'Italia spettò "soltanto" il Veneto.

L'eventuale premio per Marovic

Se davvero la cassaforte della "Re d'Italia" dovesse contenere il prezioso contenuto di monete, a Lorenzo Marovic, responsabile della ricerca, spetterebbe un premio equivalente al 10% del valore della scoperta. Il resto andrebbe interamente al Ministero per i Beni Culturali della Croazia, mentre all'Italia non spetterebbe nulla, poiché il relitto si trova in acque croate.

La nave, affondata il 20 luglio del 1866, era già stata individuata nel 2005 al largo della costa dalmata, a circa 7 miglia nautiche a Nord-Est dell'isola di Lissa, ma fino ad ora non si era mai riusciti a rintracciarne il forziere.