Ha pubblicato da due settimane il suo quarto album solista, The Atlas Underground, e non nasconde mai le sue idee politiche: stiamo parlando di Tom Morello, chitarrista e musicista americano, storico membro dei Rage Against the Machine e dei Prophets of rage. Intervistato da NME, ha parlato a lungo della situazione politica americana e alle domande, inevitabili, sul presidente Donald Trump non si è nascosto minimamente: a suo avviso il modo migliore per combatterlo è resistere in massa contro quei politici come lui che non si fermeranno davanti a nulla per controllare la maggioranza dei cittadini.

"Se Trump è un abominio, penso che sia importante non guardare a lui indipendentemente dal sistema che lo ha prodotto: erano anni di politiche neoliberali sostenute da Clinton e Bush, da Obama e dall'altro Bush che hanno causato sofferenze alla classe operaia. E hanno mandato i loro figli all'estero per combattere guerre ridicole e immorali".

'Vengo dal paese di Trump'

"Vengo dal paese di Trump, una piccola città dell'Illinois, qui i democratici non corrono nemmeno", ha continuato. "E per le persone le opzioni sono: o ti arruoli nell'esercito, o lavori a Walmart o vendi metanfetamine. E loro guardano ad un sistema spezzato, e Trump ha fornito le risposte più facili: la colpa è dei messicani, dei musulmani - quella sorta di razzismo per dividere e conquistare la classe operaia che ha avuto successo prima e che certamente ha avuto successo con questo demagogo".

Secondo Morello, la cultura della corruzione, della menzogna e della demagogia di Trump ci dovrebbe rendere ciechi sull'importanza di parlare fuori dalle urne o di marciare per le strade. "È molto importante se hai un'opinione diversa dagli altri, come faccio io, che tu sia un giornalista, che tu sia un cameraman, qualunque sia la tua professione (...) Abbiamo tutti un megafono di diverse dimensioni per parlare".

Cambiamento

E, alla domanda su come pensa che si potranno verificare importanti cambiamenti politici, Morello ha risposto: "Non penso che sarà una voce sola, non sto aspettando un Messia. Il modo in cui il cambiamento è avvenuto nel mio paese, progressista, radicale e anche rivoluzionario è sempre venuto dal basso, sempre dal basso.

Se le donne ottengono il diritto di voto o, anche a livello globale, la caduta del muro di Berlino o la fine dell'apartheid, queste cose sono avvenute perché le persone non sono diverse dalle persone che osservano questo o leggono questo: persone senza più potere, senza più coraggio, senza più intelletto là fuori si sono alzate nel tempo per cambiare il mondo. Ecco come cambiano le cose". Chissà se Trump utilizzerà le sue canzoni in qualche comizio: di questo ne dubitiamo fortemente, visti anche i precedenti con altri gruppi e artisti internazionali.