Il settimo album dei Queen, Jazz, compie oggi esattamente 40 anni. Un disco che possiamo definire sperimentale per uno stile musicale che sa alternare elementi differenti: dal rock and roll classico al disco-funk, dallo swing all'hard-rock. Un eclettismo che è piaciuto più agli ascoltatori che ai critici, se guardiamo i dati positivi sulle vendite: l'album arrivò al sesto posto della classifica usa Billboard 200 e raggiunse il secondo posto nelle classifiche britanniche.

L'album Jazz è il primo disco a non essere stato registrato nel Regno Unito per ragioni: fiscali: venne infatti registrato tra il Mountain Studios di Montreux, Svizzera, e il Super Bear Studios di Berre-les-Alpes, Nizza, tra il luglio e l'ottobre del 1978.

Storia del disco

Dopo News of the World del 1977, enorme record di vendite per la band, grazie anche al singolo We are the champions, la band volle realizzare un album più spontaneo e meno "barocco", più semplice e comprensibile per il pubblico. Per la produzione del disco la band, a differenza del precedente album, stavolta decise di farsi aiutare dal produttore Roy Thomas Baker, che in passato aveva firmato un disco eccezionale come A Night at the Opera.

Durante le sessioni di registrazione, iniziate nell'estate, si pensava che la nuova location svizzera potesse creare un clima di armonia all'interno delle band, eliminando attriti e dissapori: ma così non avvenne, e, secondo quanto racconta Brian May la band litigò come sempre, l'unica cosa che cambiava erano i motivi delle liti.

Nel 1991 May dichiarò che spesso dopo queste liti decideva di lasciare la band, ma erano decisioni prese a caldo, e, per fortuna, ci fu sempre un ripensamento. Pare che i problemi principali ruotavano attorno alla paternità dei brani: secondo Freddie Mercury la band in studio era l'equivalente di quattro galli da combattimento.

La copertina

L'idea della copertina venne dal batterista Roger Taylor, che vide un immagine simile raffigurata a Berlino, sul muro che divideva la città in due. Insieme al vinile, per quanti acquistarono il disco, era incluso anche un poster con le protagoniste del videoclip del celebre singolo Bicycle Race, in cui un gruppo di modelle nude sale in sella a delle biciclette sportive, all'interno dello stadio di Wembley.

Nell'edizione statunitense del disco, per motivi di censura, il poster fu sostituito da una cartolina che poteva essere richiesta dagli acquirenti del disco: e anche nelle successive ristampe il poster non venne venduto insieme al disco, era ritenuto troppo hot per l'epoca.

E non è tutto: a causa delle grandi proteste messe in atto da molte associazioni moraliste, negli Usa a farne le spese fu anche la copertina del singolo Bycicle Race/Fat Bottomed Girls, che raffigurava il lato B di una delle ragazze in bici: la copertina venne censurata e al fondoschiena della giovane modella venne disegnato un paio di mutandine.

Tutto sommato Jazz rimase un album che potrebbe essere definito di passaggio nella discografia della band: ma un album che non può mancare in una collezione di dischi che si rispetti.

Lato A:

  • 1. Mustapha
  • 2. Fat Bottomed Girls
  • 3. Jealousy
  • 4. Bicycle Race
  • 5. If You Can't Beat Them
  • 6. Let Me Entertain You

Lato B:

  • 7. Dead On Time
  • 8. In Only Seven Days
  • 9. Dreamer's Ball
  • 10. Fun It
  • 11. Leaving Home Ain't Easy
  • 12. Don't Stop Me Now
  • 13. More Of That Jazz