I pittori si dedicano con molta passione e convinzione alle loro opere perché, in fondo, esse sono porte che conducono verso altri mondi. Gli individui che dipingono si dirigono verso un’idea, compiono una ricerca che magari porterà verso una meta spirituale definitiva. Un punto di arrivo che essi raggiungono, quando l’occasione è propizia, con veicoli diversi. È intuitivo per lo spettatore valutare l’inclinazione che i diversi artisti mostrano nel loro cammino. Un segnale in questo senso può arrivare da qualcosa di piuttosto terreno: la tecnica che usano.

Nel suo prossimo romanzo (in uscita a gennaio) dal titolo lunghissimo, “L'assassinio del Commendatore. Libro secondo. Metafore che si trasformano”, Haruki Murakami fa scorrere fra le sue pagine ben due pittori capaci di incuriosire il lettore: uno vive la tragedia del materialismo artistico che, in quanto mezzo limitato, lo trascina verso gli inferi; l’altro che, proprio in quella corsa disperata verso il basso, vi legge il mistero dell’arte.

Il seguito di Idee che affiorano

“L'assassinio del Commendatore. Libro secondo. Metafore che si trasformano" (Einaudi, pag. 400) sarà pubblicato il 29 gennaio. È un romanzo che parte, per così dire, avvantaggiato: è infatti il secondo capitolo di un grande successo di Murakami: Idee che affiorano.

Quindi, per chi ha già letto la prima parte, sarà l’occasione per ricordare lo sfuggente Menshiki, personaggio caratterizzato dalla ricchezza economica e dal comportamento oscuro. Ma anche la figura dello stesso Commendatore che campeggia nel titolo dell’opera. Ritorna inoltre la dolce Okikawa Marie che frequenta le lezioni di disegno del protagonista del nuovo romanzo.

La storia del romanzo

Lo scrittore offre al lettore un paesaggio agreste e boscoso. In questo scenario abbastanza isolato si trova un edificio che ospita un atelier. Una volta, prima che vi arrivasse il protagonista della nuova storia (un giovane e ineffabile artista) l’edificio era l’abitazione di un grande pittore del passato, Amada Masahiko.

Questo notevole artista è l’autore di un’opera pittorica dal titolo abbastanza funesto, centrale nell'economia del racconto. È un quadro molto misterioso per il quale, con la pubblicazione di “Metafore che si trasformano”, Murakami mostrerà una chiave interpretativa conclusiva. Così, in questa seconda parte, l'autore svelerà i diversi volti dei mostri che abitano nella psicologia dei personaggi.