Bono Vox, il famosissimo leader degli U2, è intervenuto oggi al World Economic Forum parlando del capitalismo e definendolo "non immorale, ma amorale". Nel suo discorso, tenuto durante i lavori del Forum, ha definito il capitalismo "una bestia selvaggia" che bisogna addomesticare, aggiungendo che chi non ne trae beneficio rischia di spingere la politica verso il populismo. Secondo il frontman degli U2, il capitalismo è riuscito ad allontanare meglio di ogni altro sistema le persone dalla povertà, ma bisogna fare attenzione a controllarlo perché può fare danni lungo il percorso.

Le campagne di Bono

La rockstar è solita portare avanti campagne per lo sviluppo delle popolazioni meno fortunate e non è la prima volta che si reca nella cittadina svizzera, il cui centro conferenze ospita annualmente il Forum economico mondiale. Bono ha rivelato, durante il suo intervento, di aver cambiato idea sul ruolo del Fondo monetario internazionale. All'inizio demonizzava l'istituzione perché causa di forti pressioni sui Paesi con un'economia emergente, mentre ora ha un ruolo differente e le comunità nascenti apprezzano la forza del suo direttore generale Christine Lagarde, emersa nella gestione di alcuni casi internazionali.

Una rockstar amata e criticata

Bono Vox partecipa spesso ad eventi mondiali che lo vedono insieme alle più alte cariche politiche di tutti i Paesi partecipanti, e spesso è stato oggetto di critiche da chi rinfaccia a lui, ed alla sua band, di parlare di povertà dopo aver trasferito i loro capitali in paradisi fiscali tramite società offshore.

D'altra parte c'è chi lo difende perchè Paul David Hewson, questo il vero nome di Bono, da molti anni è una bandiera dei diritti umani ed è stato anche candidato al premio Nobel per la pace. Numerose sono le sue battaglie in favore dei meno fortunati, come la famosa campagna per cancellare il debito dei paesi poveri nel 2000 che lo vide girare il mondo per affrontare i maggiori leader mondiali al fine di cancellare il debito dei Paesi africani.

Bono ha fondato organizzazioni come "One" e "Red" con lo scopo l'uno di raccogliere fondi per la cura ed il controllo dell'Aids in Africa e l'altro per garantire la scolarizzazione femminile nei paesi sottosviluppati.

Il debito mondiale, un problema ancora grave.

E la crisi del debito mondiale, di cui Bono si fece paladino 19 anni fa, torna alla ribalta nel WEF di questi giorni.

Il pianeta è più indebitato che mai, con circa 250 trilioni di dollari dovuti ai creditori, al punto che si teme che il sistema possa scoppiare e viene paragonato ad una "bomba a orologeria”. Oggi il discorso è stato affrontato al Forum da un famoso docente di Economia, Jin Keyu, da Eric Cantor, direttore di Moelis & Company, dal Ministro delle finanze e dello sviluppo dello Zimbabwe, Mthuli Ncube e dal direttore de La Stampa, Maurizio Molinari.