Mark Blake, biografo e autore della recente pubblicazione su Peter Grant, storico manager dei Led Zeppelin, intitolata Bring It On Home: Peter Grant, Led Zeppelin and Beyond-The Story, recentemente intervistato da Real Clear Life ha confermato la verità in merito alla leggenda dello squalo, spesso citata tra gli episodi e le avventure più folli riguardanti la band.

La leggenda dello squalo

La leggenda dello squalo venne diffusa nella biografia Hammer of the Gods di Stephen Davis, pubblicata per la prima volta nel 1985 e tradotta in Italia col titolo de Il martello degli dei, ed avvenne presso il The Edgewater Hotel di Seattle.

Secondo Blake, la storia secondo qui i Led Zeppelin abbiano inserito pezzi di squalo nelle parti intime di una donna è vera. 'È successo. Richard Cole [tour manager della band] ha detto che è successo e lui era il ragazzo che teneva lo squalo. Era lì insieme a un paio di membri dei Vanilla Fudge'.

La groupie si chiamava Jackie. 'Penso che stessero solo scherzando...il pesce non era stato dentro di lei per così tanto tempo. Era oltretutto morto. Robert Plant mi ha detto di averlo visto. Non credo che sia stato Peter Grant, ma ovviamente, tutti ne hanno sentito parlare'.

La donna legata a letto

Il biografo ha raccontato anche un altro episodio davvero curioso: disse che Grant gli parlò anche di una donna che era legata ad un letto, mentre, con molta probabilità, membri di Led Zeppelin e altri ancora avrebbero potuto divertirsi con lei.

Questo il racconto di Blake: '[Grant] Stava parlando delle groupies e disse che quando la band prenotava le suite d'albergo, prenotavano più del necessario per evitare le persone che le cercavano. Avevano stanze fittizie. Non erano tutti nella stessa suite o sullo stesso piano. Peter disse che stava controllando una delle stanze una volta, entrò dentro e sentì un rumore provenire dalla camera da letto'.

Gli eccessi diventati routine

Grant avrebbe quindi aperto la porta per dare un'occhiata e vide una donna nuda incatenata al letto alle caviglie e ai polsi. Il manager chiese alla ragazza che cosa ci stesse facendo lì dentro e lei rispose che i ragazzi continuavano ad entrare ma che comunque stava bene. Rassicurato dalla sua testimonianza, Grant la salutò, augurandole una buona giornata.

'Chiaramente' dice Blake 'lei stava avendo rapporti con membri della band o dello staff o chiunque altro. E quello era considerato normale in quel momento e in quel mondo. Oggi non lo sarebbe per ogni sorta di motivazione'.