"Bloodyline", questo il titolo del nuovo romanzo scritto dal "poeta del brivido italiano" Gianfranco Nerozzi, edito dalla Ink Edizioni nella collana Medical noir. Si tratta di 240 pagine di un thriller-horror in piena regola, con la prefazione del compianto Alan D. Altieri.

Lo scrittore ci fa immergere ancora una volta nelle atmosfere dark del territorio italiano: il testo è scritto con uno stile lineare, deciso e incisivo, senza troppi giri di parole o scene lasciate cadere nel fraintendimento. Probabilmente a qualcuno questo modo di scrivere potrà sembrare troppo crudo, semplicistico, riduttivo, dando la sensazione di voler giungere troppo in fretta alla conclusione.

Questo romanzo, per alcuni aspetti, può ricordare situazioni e costruzioni tipiche dei Libri dell'autore statunitense Stephen King, con il rischio di sembrare poco autentico. In realtà il grande scrittore horror americano ha rappresentato solo una fonte d'ispirazione per Nerozzi, anche se qualcuno potrebbe tacciarlo di poca credibilità.

Nonostante ciò, la prosa dello scrittore emiliano risulta fluida e realistica; i dettagli e le descrizioni non si risparmiano neppure nelle scene più sanguinolente; la caratterizzazione dei personaggi è ben curata con un'attenzione particolare per le peculiarità introspettive e psicologiche degli stessi, anche grazie ad una sorta di monologo interiore di cui sono protagonisti.

Suspense che non si placa

Nerozzi crea suspense grazie alle caratteristiche dei personaggi che abitano le sue storie, sempre molto concreti, supportati anche da una colonna sonora degna di rilievo, una sorta di "book soundtrack" che fa da accompagnamento durante la lettura.

Le parole del libro scorrono come la lama di un coltello che penetra nelle carni morbide e, senza nemmeno rendersene conto, il lettore si ritrova davanti ad un serial killer spietato, le cui vittime sono accomunate da una scia di sangue che strariperà come un fiume in piena.

Sarà il commissario della Questura di Bologna Salvo Michelis, un uomo profondamente triste e deluso, a cercare di porre fine a questo incubo di sangue, affrontando i fantasmi del suo passato per salvare il figlio, il piccolo Alessio, che ha la capacità di vedere con gli occhi dell'assassino.

Tutto è un susseguirsi di eventi inattesi che si presentano soprattutto nella prima parte del libro, anche se l'identità del killer ai più attenti potrebbe risultare di comprensione immediata.

Insomma, il romanzo in sé non delude le aspettative.

Giunta alla conclusione, la storia lascia la sensazione di non essere ancora terminata del tutto: al momento l'autore non ha ancora detto nulla circa la sua volontà o meno di realizzarne un seguito. Indubbiamente uno dei personaggi più interessanti è il piccolo Alessio, chiamato ad addentrarsi in un labirinto rituale per sconfiggere tutte le sue paure, fino a quando il "mostro" non verrà messo a tacere, almeno per ora.