Legato alla pazienza e alla dedizione delle babysitter, è pronto per essere pubblicato il 7 marzo 2019 il romanzo di Sheryl Browne,“La baysitter perfetta” (Garzanti Libri, pag. 320). Una professione che preveda la cura dei bambini, sicuramente abbisogna di un’attitudine speciale. Così come, affidarsi a una babysitter – di là dall’idea canonica che si ha di questa figura – prevede che, inevitabilmente, dei genitori impegnati nelle più diverse attività, abbiano fede in lei. Ne scaturisce un mondo relazionale di grande spessore per tutti gli attori in campo.
Per quanto tante professioni, probabilmente più prestigiose o di grido, siano sentite particolarmente salienti, l’universo di chi accudisce bambini - nell’ottica dell’autrice - avrebbe bisogno di una riflessione più approfondita.
Perché una storia sulle babysitter
È ovvio che alla fine il mondo delle curatrici dell’infanzia sia solo un pretesto per parlare (anche) di altro. Queste professioniste hanno dalla loro un largo spettro di competenze. Sono sostanzialmente figure che integrano le funzioni della famiglia. Sono a fianco di genitori, nonni, zii e parenti. Quindi, rappresentano una loro importante proiezione. Insomma, la ‘tata’ è solo una definizione addomesticata e facile da spendere nei più disparati contesti, giusto per sentirsi a casa o per ritornare – anche da adulti – per un attimo bambini.
La romanziera Sheryl Browne ha cercato di andare oltre. Ha sintetizzato alfine il suo pensiero, nella ipotesi che affidarsi a una ‘bambinaia’, sia anche taumaturgico. Quindi, la sua, è sostanzialmente l’analisi di un rapporto umano tendenzialmente indirizzato al superamento delle proprie paure.
La trama del libro
Va da sé che l’eccezionale bravura della scrittrice, seppur spesa verso una disanima psicosociale, la conduce professionalmente a ottenere un risultato letterario che si nutra dell’opposto delle paure superate.
È quello il suo lavoro: creare nel lettore emozioni. E se il risultato corrisponde a un giudizio come, “Dopo aver letto questo libro non ci si fida più di nessuno”, come ha segnalato The Bookseller, il target finale è raggiunto. Entrando nel vivo del racconto, tutto parte dalla ricerca che Melissa e suo marito hanno messo in atto.
Il loro intento è trovare una brava professionista che si prenda cura delle loro due splendide figlie. A un certo punto, la perfezione fatta baysitter sorridente, arriva nei loro paraggi. Il suo nome è Jade. Le bimbe si affezionano a lei in maniera inaspettata. I genitori sono entusiasti delle capacità che questa ragazza libera, nella relazione para parentale che si instaura con tutto il gruppo famiglia. Eppure Melissa, a un certo punto, è costretta a fare i conti con questa nuova situazione che, per quanto apparentemente centrata, intuisce sia portatrice di squilibri non immediatamente individuabili.