È partito ufficialmente il 72° Festival di Cannes che ha visto, in primis, sfilare gli elegantissimi giurati che hanno poi lasciato spazio ai protagonisti del primo film presentato alla kermesse cinematografica. Sul tappeto rosso si sono ritrovati, per la foto di rito sulla Croisette, gli attori che hanno preso parte al lavoro di Jim Jarmusch: nomi importanti come Selena Gomez, Tilda Swinton, Adam Driver e il meraviglioso Bill Murray, che hanno dato il volto ai personaggi della pellicola.

Il film alla sua prima mondiale

Murray, il buon Peter Venkman del cult "Ghostbusters" (1984), che gli ha dato la celebrità, insieme a Driver interpretano due poliziotti alle prese con i morti che risorgono in una cittadina di neanche 400 anime, risvegliate dall'eccessivo sfruttamento della Terra.

Nei vari personaggi si snoda il soggetto centrale del lungometraggio: la depauperazione del nostro pianeta dopo il "fracking" ai Poli che, perforando troppo in profondità il pianeta, ha causato il ritorno in vita dei morti, affamati di carne umana.

Durante la visione del film, altri protagonisti si affiancano ai due poliziotti: dai negazionisti di ultra-destra che dalla radio annuiscono alle parole che ascoltano "Abbiamo creato tanti posti di lavoro", ai veri eroi della pellicola, dei ragazzini scappati da un riformatorio, fino all'eremita che vive lontano dalla civiltà, interpretato da Tom Waits.

Come ha detto il regista, è palpabile il suo omaggio ai (è il caso proprio di scriverlo) mostri sacri del genere horror, come l'americano Carpenter e il nostro Argento.

Jim Jarmusch e il ritorno a Cannes

Se per tanti il suo nome è pressoché sconosciuto, per i cinefili si tratta di un buon ritorno: americano, nato nel '53, è uno dei più importanti sceneggiatori del panorama cinematografico. È anche attore, musicista (ascoltando la colonna sonora del trailer si possono intuire i suoi gusti musicali), laureato in cinematografia all'università di New York, il suo primo film è anche la sua tesi di laurea, dal titolo "Permanent Vacation" del 1980.

Solamente dopo quattro anni a Cannes vince il premio Caméra D'or, per il suo secondo lavoro, "Stranger than paradise". Facendo un bel balzo in avanti, saltando quattro lustri, lo ritroviamo a firmare "Coffee and cigarettes" (2003), dove dirige per la prima volta Bill Murray, Tom Waits e il cantante dei The Stooges, James Newell Osterberg jr, meglio conosciuto come Iggy Pop.

'Il mio film non è politica'

Quando gli chiedono se si interessa di politiche ambientaliste e se il suo "The Dead Dont'Die" è una denuncia, tuona: "Facendo solo filmetti non posso aiutare gli ambientalisti, ma se tutti iniziassimo a boicottare le multinazionali, tutti insieme, potremmo fermare il loro modo di distruggere la Terra - afferma - sono i giovani ad essere la speranza di questo mondo".

Il film approderà in Italia il 13 giugno, ma bisognerà lasciare i bambini a casa: è vietato ai minori.