Tutto ebbe inizio 9 anni fa, quando per la prima volta, nel 2010, fece il suo ingresso nel talent-show più famoso d'Italia, "Amici di Maria De Filippi", e da lì non si è più fermato: stiamo parlando di Matteo Macchioni, giovane e talentuoso tenore lirico di Sassuolo, in provincia di Modena, in Emilia Romagna, che sta portando l'eleganza e la raffinatezza della sua italianità e della tradizione del canto classico in Italia e nel mondo.

Da palco a palco

Poco dopo la conclusione del suo percorso all'interno della scuola di "Amici" ha debuttato al Teatro Giuseppe Verdi di Salerno nel ruolo di Nemorino ne "L'Elisir d'amore" di Gaetano Donizetti.

Da lì in poi ha esordito in numerose opere liriche in Italia e nel mondo, interpretando ruoli di notevole spessore tecnico ed interpretativo, tra i quali: il Conte d'Almaviva del "Barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini, il Don Basilio/Don Curzio ne "Le Nozze di Figaro" di Mozart e, più di recente, ha interpretato Don Ottavio nel "Don Giovanni" al Teatro di Friburgo in Germania.

In questi giorni il tenore si trova in Austria, impegnato nella preparazione di una versione in francese del "Guillaume Tell" di Rossini che andrà in scena a luglio, nel quale interpreterà Ruodi, il pêcheur (il pescatore), in occasione della stagione estiva del Festival di Erl.

Una vita tra palcoscenico e realtà

Una carriera nata sui tasti di un pianoforte, cresciuta piano piano con fatica e tanto studio, e poi l'opportunità che gli ha permesso di realizzare un grande sogno: "È un'esperienza del mio passato remoto, poiché sono passati quasi 10 anni, ma della quale conservo dei bei ricordi - ha raccontato Matteo Macchioni a Blasting News - perché mi ha permesso di essere visibile e audibile al grande pubblico e non solo agli 'addetti ai lavori'.

Pochi mesi dopo la conclusione del mio percorso ho avuto la possibilità di debuttare in teatro e fui scritturato da Daniel Oren, un famoso direttore d'orchestra, proprio durante la diretta televisiva - ha proseguito il tenore - da lì in poi, ho avuto impegni sempre più numerosi che mi stanno permettendo di girare il mondo".

Pioniere della classe lirica nella scuola di "Amici", oggi portata egregiamente avanti dal tenore siciliano e vincitore della diciottesima edizione del programma, Alberto Urso, Matteo Macchioni non ha iniziato la sua carriera da cantante lirico ma da pianista, e tra qualche settimana conseguirà la laurea triennale in canto lirico: "Credo che la vera lirica si faccia in teatro e non in Tv - ha affermato Macchioni - ma è comunque un modo per farla conoscere al pubblico.

Ho fatto il mio ingresso nel programma da neolaureato in pianoforte con la passione per il canto lirico che ho coltivato parallelamente - ha precisato il tenore - ma conseguirò la laurea triennale tra poche settimane. Ho fatto un percorso al contrario, ma ho voluto conseguire questo titolo perché un giorno mi piacerebbe poter insegnare questa disciplina".

Ma è vero che i giovani non seguono la musica lirica?

"In base alla mia esperienza, ho avuto modo di vedere i teatri del mondo, Italia compresa, pieni di gente di tutte le età, anche di tanti giovani e credo che non sia del tutto vero che i giovani non la seguano".

La vita di un artista impegnato la maggior parte del proprio tempo in giro per il mondo riesce a trovare spazio anche per i propri affetti?

"La vita di un cantante è in continuo movimento e, a volte, la lontananza è difficile da gestire. La mia famiglia rappresenta per me una grande forza e, infatti, ho deciso di continuare ad abitare a Sassuolo così da poter stare con i miei familiari una volta rientrato da un viaggio di lavoro".

Un calendario intenso, quello di Matteo Macchioni, che lo vedrà impegnato per tutto il 2020 nei teatri più importanti del mondo, ma una domanda sorge spontanea: ci sarà la possibilità di vederti a teatro anche in Sicilia?

"Lo spero. Sono venuto molti anni fa e non sono più tornato, purtroppo. Al momento non ho nulla di programmato in Sicilia, ma in futuro spero possa esserci la possibilità di lavorarci perché mi piacerebbe molto e trovo che il Teatro Massimo sia bellissimo".