Nel pomeriggio di ieri è morta Ilaria Occhini, attrice di televisione, Cinema e teatro. Aveva lavorato con i maggiori registi da Patroni Griffi, a Ronconi, fino a Visconti. Era nata a Firenze il 28 marzo di 85 anni fa, suo padre Barna era scrittore, così come il marito Raffaele La Capria, con il quale aveva vissuto per più di 50 anni e dalla quale ha avuto una figlia, Alexandra.

Cenni biografici di Ilaria Occhini

Nella sua autobiografia 'Una vita senza trucco' aveva scritto: 'La mia bellezza è considerata un oggetto, un foulard o una borsetta che mi porto dietro e non ne parlo con nessun merito'.

La Occhini nel suo libro aveva scritto degli amori, degli amici, dei colleghi e della famiglia non convenzionale che hanno fatto parte della sua soddisfacente e ricca esistenza. Aveva narrato che il cinema l'aveva scoperta tardi.

Nel 1966 era nel cast del film 'Un uomo a metà', di rado era stata protagonista. La sua carriera, infatti, era iniziata da giovane con gli sceneggiati televisivi, come 'Graziella', 'L'Alfiere' e 'Jane Eyre' diretti da Anton Giulio Majano. Poi si era completamente dedicata al teatro, debuttando nel 1957 nello spettacolo di Visconti basato sul testo di Carlo Goldoni 'Impresario delle Smirne'. A soli 19 anni, con lo pseudonimo Isabella Redi, aveva debuttato nella pellicola 'Terza Liceo', poi si era diplomata all'Accademia di Arte Drammatica a Roma.

Provava un forte amore per il palcoscenico che ogni tanto aveva tralasciato per dedicarsi alla settima arte, prediligendo film d'autore. Nel 1992 aveva vinto il Nastro d'Argento per 'Benvenuti a casa Gori', nel 2008 il Pardo d'Oro al Festival di Locarno per 'Mar Nero' del regista Federico Biondi e poi nel 2010 il premio Alida Valli al Bif&est e il David di Donatello per il film di Ferzan Ozpetek 'Mine Vaganti'.

Occhini era cresciuta con un padre collezionista di gran classe nell'ambiente fiorentino della letteratura

Ilaria Occhini aveva sempre avuto rispetto per la bellezza, grazie al padre che le aveva insegnato ad amare tutta l'arte. Questa donna infatti, era riuscita a passare con estrema facilità e coraggio dal teatro più impegnato fino agli sceneggiati della tv, conservando sempre grazia e intensità.

Nel suo libro autobiografico aveva anche parlato del suo potente affetto per suo nonno materno Giovanni Papini, noto scrittore che tanti anni fa aveva scritto di lei nel racconto La mia Ilaria: 'Forse chi incontra Ilaria non vede che è bella. Per me, però, più bella di lei non c'è. Nacque a casa mia, figlia di mia figlia, in una mattina umida e quasi bianca di marzo che il sole illumina con potenza fuggente. Nonostante ciò, non potrò mai affermare il motivo per cui Ilaria per me è bella'.