Durante il loro tour in terra russa, i tedeschi Rammstein hanno voluto compiere un gesto di protesta contro il movimento contrario ai diritti LGBT presente nel paese russo: i due chitarristi si sono scambiati un bacio in occasione del concerto dello scorso 30 luglio presso lo stadio Luzhniki di Mosca. Dopo il recente concerto in terra polacca continuano quindi anche in Russia i gesti a difesa della comunità LGBT da parte della band tedesca.

Il gesto

Paul Landers e Richard Kruspe si sono scambiati un bacio molto intenso di significato: in occasione del concerto di Mosca della scorso lunedì, i Rammstein hanno voluto compiere un gesto di protesta contro le idee omofobe condivise da molti russi e contro le posizioni governative sui diritti degli omosessuali.

Il gesto è avvenuto durante l'esecuzione del brano Aüslander, che fa parte del loro nuovo album, pubblicato lo scorso maggio.

La band, in tour per promuovere l'uscita del nuovo disco, ha diffuso inoltre l'immagine sul proprio account di Instagram con la didascalia in cirillico che recita: "Russia, ti adoriamo!"

La Russia e la comunità LGBT

Lo scorso maggio il Moscow Times ha riferito che quasi la metà dei russi sostiene la parità di diritti per i membri della comunità LGBT, e questo è il livello più alto raggiunto negli ultimi 14 anni: il 47% degli intervistati russi ha convenuto che gli omosessuali dovrebbero godere degli stessi diritti degli altri cittadini, mentre il 43% non si è mostrato d'accordo.

Ricordiamo che 6 anni fa, nel 2013, la Russia ha approvato una legge controversa, che può causare l'arresto per quelle persone colpevoli di comportamenti che potrebbero promuovere l'omosessualità: la legge prevede la sanzione di quei cittadini russi impegnati nella "propaganda dell'orientamento sessuale non tradizionale". In base a questa legge gli stranieri possono essere arrestati ed espulsi immediatamente.

La protesta in Polonia

I Rammstein non sono nuovi per queste loro posizioni: non pochi giorni fa infatti, durante il concerto di Chorzów, in Polonia, hanno sventolato bandiere arcobaleno e polacche sul palco. Tomasz Kołodziejczyk, capo della fondazione locale LGBT, ha detto che la band si è avvicinata al loro movimento prima del concerto e ha chiesto di prendere in prestito le bandiere.

La mossa è stata sicuramente indirizzata alle frange nazionaliste di estrema destra, che recentemente hanno attaccato la popolazione LGBT.

Non è comunque la prima volta che la band è al centro delle polemiche: basta pensare all'uscita del video di Deutschland, nel mese di maggio: alcuni membri del governo della Germania e voci importanti della comunità ebraica tedesca infatti hanno protestato perché nel video si utilizzavano immagini che ritraggono alcuni momenti dell'Olocausto. La band però non sembra aver avuto mai simpatie neo-naziste e anzi le recenti provocazioni, se così vogliamo chiamarle, lanciate in Polonia e in Russia, sono emblematiche.