Si chiama Manfredi Massara l'attore amatoriale palermitano protagonista del cortometraggio "Ruina", reduce dalla sua avventura parigina per rappresentare l'Italia al Mobile Film Festival 2019, il concorso riservato a registi ed attori, anche non professionisti che girano i propri mini-film di un minuto con cellulari o tablet, svoltosi a Parigi dall'1 al 3 dicembre scorsi alla Bibliotheque "Francois Mitterrand".
Il Festival e il tema dell'edizione 2019
L'edizione di quest'anno, la quindicesima, ha visto svilupparsi in ben più di 800 film iscritti, provenienti da 91 Paesi del mondo il tema "ACT NOW for climate change" in partnership con YouTube Creators for Change, l'agenzia delle Nazioni Unite per il Cambiamento Climatico e con 90 Organizzazioni Non Governative (Ong).
Tra i 50 titoli selezionati, a rappresentare l'Italia posizionandosi tra i primi 10 posti e con una nomination come miglior attore, il cortometraggio "Ruina" del produttore e regista italo-italo-greco Kristian Xipolias che racconta, attraverso un duello da far west, la lotta fratricida dell'uomo per la conquista e la difesa dell'acqua, il cui potere è detenuto dalle multinazionali rappresentato nel film da una figura velata posta al centro della scena. Nel cast presente anche Jessica Lo Nardo, scelta per il ruolo della donna mascherata.
Intervista a Manfredi Massara
Da dove nasce l'idea di "Ruina"?
"L'idea nasce dalla mente del produttore e regista Kristian Xipolias il quale, dopo aver visitato Gibellina e la Valle del Belice durante una sua vacanza in Sicilia, ha deciso di girare un cortometraggio proprio in quel luogo tanto significativo".
Quale il collegamento tra Gibellina e il tema ambientale del Festival?
"Lo scenario desertico, quasi apocalittico della "città fantasma" rappresentata dalla Valle del Belice, colpita dal terremoto nel '68, poteva ben rappresentare il tema della lotta per l'acqua quale unica speranza per la sopravvivenza umana. Dunque, la scelta di quel luogo, è stata determinata anche dalla sua storia".
Come vi siete conosciuti tu ed il regista?
"Ci siamo conosciuti attraverso Vincenzo Stellone, mio produttore di un altro cortometraggio del 2017, presentato al Festival Kino Palermo, nonché mio "avversario" in "Ruina", che ha mostrato al regista le mie precedenti interpretazioni in altri cortometraggi e, gradendole, mi ha scelto per recitare nel suo".
Sei stato anche nominato come "Miglior attore", te lo saresti mai aspettato?
"Assolutamente no, è stata una sorpresa. È stato sorprendente considerando anche il fatto - ha affermato ironicamente - che durante il film non dico neanche una parola. Rappresentare l'Italia e la Sicilia mi ha fatto sentire orgoglioso, soprattutto perché è iniziato tutto per gioco e si è trasformato in una grande soddisfazione personale e familiare".
Altri progetti in cantiere?
"Mi diletto sempre per passione nei cortometraggi e, al momento, sto collaborando ad altri due lavori che affrontano i temi della violenza sulle donne e sul bullismo e mi auguro possano darmi le stesse soddisfazioni".