"Se il problema non è tuo, allora è importante che tu ci sia", a dirlo Rosi Pennino, presidente dell'Associazione 'ParlAutismo' che ieri, 22 dicembre, ha guidato numerose associazioni che si occupano di persone con autismo in collaborazione con alcune scuole di danza, coordinate dal maestro Giuseppe Di Michele, in una giornata intensa, ricca di sport e di solidarietà celebrata al PalaOreto di Palermo in occasione della terza edizione dell'iniziativa benefica intitolata "Natale in Danza".

I proventi della manifestazione, patrocinata dall’Assemblea Regionale Siciliana e dal suo presidente Gianfranco Miccichè, con il contributo anche di Confcommercio, saranno interamente devoluti alle associazioni che hanno aderito all'iniziativa volta a promuovere, a vario titolo, le innumerevoli attività organizzate per i ragazzi autistici.

Danzando per l'autismo

L'iniziativa è stata indetta e promossa con lo scopo di aiutare concretamente le famiglie che quotidianamente si confrontano e affrontano l’autismo: "L'iniziativa, dapprima dedicata unicamente alla danza e portata avanti da diversi anni dal maestro Giuseppe Di Michele - ha spiegato Rosi Pennino - prevedeva che il ricavato andasse a ParlAutismo e a tutta la rete delle associazioni e le attività che ruotano intorno ad essa".

"Quest'anno - ha proseguito la Pennino - abbiamo voluto cambiare per creare due differenti condizioni: la prima, stringere un patto di solidarietà trasversale tra tutte le scuole di danza e tutte le associazioni che, a vario titolo si occupano di autismo e che organizzano servizi per i ragazzi; la seconda, quella di invertire la marcia della solidarietà e cioè fare in modo che per una volta fossero le persone che stanno meglio ad aiutare quelle che stanno peggio".

La mission

Spirito dell'iniziativa, quello di creare una start up di associazioni che si occupano di autismo, a titolo di prove tecniche in vista del prossimo 2 aprile, Giornata mondiale cittadina dell'autismo: "Vorremmo che il 2 aprile, si trasformasse in una grande "Notte Blu" - ha sottolineato la Pennino - specchio delle ben note "Notti Bianche", ma con fulcro la sensibilizzazione sull'autismo, chiudendo al traffico il percorso che va da piazza Politeama fino via Ruggero Settimo, e riempire quell'occasione non solo di spettacoli, ma anche di un momento istituzionale di rivendicazione che le famiglie meritano per porre i riflettori sull'autismo".

Fare rete è il segreto per fare funzionare l'associazionismo e per aumentare il numero di servizi da offrire ad un bacino di utenza che ricopra tutte le fasce d'età: "Esistono tre dimensioni dei soggetti con autismo - ha spiegato la Pennino - quella dei bambini, quella degli adolescenti e quella degli adulti, l'ultima delle quali è diventata numericamente significativa dopo tante battaglie fatte con le famiglie per far eseguire diagnosi precise e far ricomparire nei verbali dell'Inps la parola autismo".

Lo sport, anche in questa occasione, si rivela veicolo fondamentale di valori quali inclusione ed unione: "Lo sport non ha mai diviso, ma ha sempre unito - ha spiegato il maestro Giuseppe Di Michele - e, in vista del 2 aprile, cercheremo di coinvolgere associazioni, realtà sportive e anche mamme a sostegno della Giornata mondiale sull'autismo".

Cosa ancora si può fare?

"Bisogna costruire sulla legge del "Dopo di noi" - ha concluso la Pennino - un passo culturale fondamentale per il nostro Paese, ma priva di decreti attuativi e di economie reali che, di fatto, la rendono esclusivamente una bella performance morale. Molto, su questo, potrebbe fare l'agricoltura sociale, strumento importante per sviluppare percorsi non solo riabilitativi, ma di nuove prospettive di vita".

Ruolo molto importante ricopre anche la pet therapy (terapia con gli animali) che, attraverso il confronto tra persone con autismo e animali quali il cane, il coniglio, il gatto, il cavallo e l'asino, è possibile far instaurare tra loro un rapporto terapeutico e riabilitativo: "L'animale, essendo un soggetto puro non ha inibizioni - ha detto Francesco Gancillo educatore professionale sociopedagogico della Pet Operator Team - e percepisce lo stato d'animo dell'uomo, questo aiuta ad entrare in empatia col soggetto autistico diventando strumento utile a supportare o, a volte, ridurre le normali terapie farmacologiche".