Sono ormai passati 40 anni e il Grande Progetto Pompei è iniziato e terminato: 105 milioni di euro sono stati spesi e altri 50 sono stati messi in conto ma, nonostante Pompei abbia ancora tantissimo da dare, finalmente ben tre domus diventano visitabili.

A partire dal 18 febbraio la Casa del Frutteto, la Casa della Nave Europa e specialmente la Casa degli Amanti tornano a splendere e a riempire di meraviglia gli occhi dei tanti visitatori che ogni anno vengono a scoprire e a rendere omaggio alla città sepolta dall’eruzione del Vesuvio!

L’avvio del Grande Progetto Pompei

“Pompei è una bellissima storia di riscatto e rinascita”. Così Dario Franceschini, ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, saluta il nuovo capitolo della città sepolta sotto lava e lapilli, conservatasi perfettamente dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. E in effetti è davvero diventata un modello per il mondo, non più un sito pieno di crolli, turisti in attesa e impossibilità di stanziare dei fondi, bensì un luogo in cui investire e che sta tornando finalmente a risplendere.

Il Grande Progetto Pompei, infatti, è stato avviato a partire dal 2014 e ha messo un punto a quel periodo di crolli, grazie alla disponibilità di ben 105 milioni di euro, usati per restaurare e portare avanti quell’azione di ricerca e messa in sicurezza delle bellezze di Pompei.

Il progetto si è concluso ma altri 50 milioni sono stati stanziati perché in realtà i lavori non finiranno mai e, su sessanti ettari in tutto, ancora ventidue sono da scavare e scoprire. Al momento, però, bisogna essere davvero soddisfatti del lavoro fatto e ben 45 edifici sono stati messi in sicurezza, tutti visitabili dai turisti, e già si pensa anche a un hub ferroviario che dovrà collegare gli scavi.

Le domus riaperte al pubblico

La Casa degli Amanti è un unicum e costituisce l’unico caso in cui si vede l’esatta distribuzione degli spazi in una domus del 79 d.C., essendosi conservato il primo piano: la casa e il giardino sono incredibili e aleggia il mistero sulla sua funzione che potrebbe essere stata quella di luogo di piacere.

Il nome si deve all’iscrizione “gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele” e sulle colonne sono incisi vari nomi femminili: è la casa dell’amore ma al momento agli archeologi parrebbe una domus vera e propria vista la struttura tipica.

Nella Casa del Frutteto, invece, colpiscono le pitture di giardino, dai colori brillanti mai visti prima, in cui domina un nero così particolare da essergli dato il nome di “nero pompeiano”. Compare il Cubicolo dell’Amore, un cubicolo pensato per l’unione degli amanti accanto al triclinio e decorato con un giardino ricco di simboli di quell’Egitto misterioso che tanto affascinava gli antichi Romani.

Infine la Casa della Nave Europa presenta un grande graffito con scene marine che raccontano molto sull’opulenza del proprietario. Finalmente visitabili le tre domus sono pronte ad incantare e a far innamorare.