Ezio Bosso, pianista e compositore di 48 anni, è morto. A dare la notizia è il Corriere della Sera nella mattinata di oggi, venerdì 15 maggio. L'uomo dal 2011 conviveva con una malattia neurodegenerativa, ma nonostante questo aveva sempre continuato a incantare con la sua musica. Il grande pubblico lo aveva conosciuto nel 2016, quando si esibì al Festival di Sanremo: in quell'occasione commosse tutto il teatro Ariston con la sua musica e le sue parole.

'Mi metterò al sole e abbraccerò un albero'

Ezio Bosso, nelle sue ultime dichiarazioni, aveva espresso ciò che avrebbe voluto fare subito dopo che "si apriranno le gabbie", a fine lockdown: "Per prima cosa mi metterò sotto il sole.

E poi, come seconda cosa, abbraccerò un albero". Ezio era nato a Torino il 13 settembre del 1971 e, come già scritto, conviveva dal 2011 con una malattia degenerativa. In quell'anno l'artista venne operato per un tumore al cervello e subito dopo tale intervento gli venne diagnosticata la malattia. I media, all'epoca, la identificarono come Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. Grandissimo il cordoglio sui social e dal mondo della televisione: durante la trasmissione 'Agorà', in onda su Rai Tre, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà ha riservato un ricordo commosso dell'artista: "Ezio era uno degli artisti più capaci del nostro Paese. Lo scorso anno lo vidi durante una manifestazione in un importante teatro del nostro Paese e la sua capacità di rimanere in scena, la sua umanità e la sua vicinanza mi colpirono.

Era direttore dell'orchestra in quell'occasione e gli applausi dei musicisti mi colpirono molto. Sono particolarmente colpito, esprimo tutta la vicinanza alla famiglia. Oggi manca un grande italiano di cui sentiremo la mancanza".

Tantissimi i messaggi di cordoglio

Su Twitter sono già centinaia i messaggi di cordoglio per la scomparsa del grande artista.

Un utente scrive: "I suoi concerti erano dei riti collettivi che avevano un unico risultato. Si vivevano con lui grandissime emozioni. Io ho avuto questa fortuna. Era un maestro di musica e di vita. Grazie". Molti ricordano uno dei suoi ultimi interventi in tv, risalente allo scorso 10 aprile al programma tv Propaganda Live in cui dichiarò che la natura dell'uomo è quella di stare insieme: "Io mi chiedo più come va per gli altri.

Come va intorno a me. Come va nel mio Paese, per i mie fratelli, per i musicisti, per chi lavora e per chi, invece, è senza lavoro. Questa attività la faccio spesso, ma in questo periodo di più. Passo il tempo a chiedermi come va e a sognare il domani. Io non solo sono ottimista, ma sono anche per guardare il domani anche se devo cambiare il piano che faccio. Ma il domani devo vederlo. E sono ottimista perché c'è una cosa, che mi fa anche un po' paura, che è il concetto di normalità. Stiamo pericolosamente andando verso il principio secondo cui stare chiusi e lontani è normale. Ma non è normale, è eccezionale. Siamo un popolo eccezionale che lo sta mettendo in atto. La normalità non esiste: esiste la natura.

E gli uomini hanno bisogno di stare vicini. Non c'è un futuro senza stare vicini. Uno dei nostri e miei ruoli, dell'arte e della musica sarà quello di educare e con dolcezza accompagnare le persone a incontrare nuovamente la nostra natura".