Ezio Bosso se n'è andato questa mattina a soli 48 anni. Ha dedicato tutta la sua vita alla musica. Anche quando nel 2011 gli fu diagnosticata una malattia neurodegenerativa non ha mai mollato continuando a portare sul palco la sua passione.

Compositore, pianista, direttore d'orchestra di fama internazionale: non si contano i numerosi premi e riconoscimenti vinti, le collaborazioni con numerosi coreografici e registi. Fu anche ospite al Festival di Sanremo nel 2016 dove incantò tutto il palco dell'Ariston con la sua storia di coraggio.

Chi era Ezio Bosso

Torinese, è nato il 13 settembre 1971. Fin da piccolo si è avvicinato al mondo della musica grazie all'influenza del fratello musicista e di una prozia pianista.

Il suo debutto è avvenuto in Francia a soli 16 anni quando ha iniziato a suonare per diverse orchestre europee. Nei primi anni 90 si esibisce come solista e direttore d'orchestra sui più importanti palchi. È considerato uno dei compositori e direttori d'orchestra più bravi al mondo. Anche dopo la sua malattia aveva continuato a girare e a proporre la sua musica nonostante le numerose sofferenze fisiche. Nel 2019 aveva debuttato anche in televisione, conducendo il programma "Che storia è la musica" su Rai 3.

Negli ultimi anni era rimasto a spasso con i tempi con una presenza molto attiva sui social.

Il suo profilo Instagram è molto seguito e il canale Youtube faceva registrare ogni volta visualizzazioni da record.

Tra i tanti riconoscimenti e premi che ha ricevuto Ezio Bosso nel corso della sua carriera troviamo: un riccio d'argento per il miglior live dell'anno, due nomination ai David di Donatello, il Green Room Award e il Syracuse NY Award.

La malattia che ha cambiato la vita a Ezio Bosso

Nel 2011 la sua vita è cambiata per sempre. Gli viene diagnosticata una malattia neurodegenerativa e viene operato al cervello. Una malattia che lui definisce "un incidente di percorso" e lo spinge a non mollare.

Rialzarsi e ricominciare nonostante tutto non è stato facile ma con l'aiuto della sua famiglia e sopratutto della sua grande forza d'animo e amore verso la musica, è riuscito ad andare avanti fino a quando l'evoluzione della malattia non gli ha impedito di fare la cosa che più amava al mondo.

Ultimamente suonare al pianoforte era diventato sempre più difficile. In un'intervista alla Fiera del Levante nel settembre del 2019 aveva chiesto ai suoi fan di smetterla di chiedergli di suonare, perché questo gli provocava delle sofferenze atroci. Non riusciva ad esprimersi al meglio avendo ormai due dita che non rispondevano più bene.

La vita privata

Persona molto riservata, pubblicamente si è sempre saputo poco della vita privata del compositore. In passato è stato legato ad una donna di nome Anna Maria che è diventata poi la sua assistente. In un'intervista del 2016 aveva raccontato dell'imbarazzo iniziale di dover convivere con il suo "nuovo" corpo che lo aveva portato a negare l'amore.